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Arrivederci Tiziano

In ricordo di Tiziano Terzani

terzani

Incontrai Tiziano Terzani due anni fa quando presentava il suo ultimo libro "Lettere contro la guerra". La cooperativa sociale "mondi vicinissimi" aveva organizzato un incontro con l'autore e cercava un moderatore. Così fui contattato. Incontrai un signore, accompagnato dal nipotino, vestito da santone indiano e con una folta barba mussulmana, ma come diceva orgogliosamente “fiorentinissimo”. Ci parlò di guerra, occidente, rispetto, viaggi e religione. Confessò che da “mangiapreti" ora credeva che le religioni fossero una cosa importante nella civiltà dell’uomo, perché "sono come gli ascensori che portano all’ultimo piano del palazzo della vita". Ogni religione vale un’altra e ognuno segua la sua diceva.

Consigliò di non seguirlo nella sua strada perché ognuno di noi ha i suoi percorsi: "per scoprire se stessi si può andare in India o ci si può chiudere nel gabinetto tre ore, ed è lo stesso". Disse di essere orgogliosi di essere chi si è, però di non pretendere che la nostra cultura abbia il monopolio di tutto, "il monopolio della dignità della donna, il monopolio della civiltà, il monopolio della felicità, del benessere, del progresso". Ci incoraggiò ad analizzare, confrontarsi diffendere la nostra cultura "in maniera giusta, nonviolentemente". Parlò anche della bellezza nelle differenze riferendosi alla donne giraffa del nord della Birmania, che portano quei lunghi collari. "È una tortura terribile, ma cosa dovremmo dire loro: «Toglieteveli»? Non solo il loro collo è diventato così lungo che levando il collare soffocherebbero, ma soprattutto in questo modo sarebbero private della loro identità. Tutta la vita sognano questo… Alla lunga se non gli andrà più bene saranno loro a cambiare, le trasformazioni economiche e culturali porteranno a questo mutamento, ma l’idea che ci debba essere un gruppo di donne americane che gli tolgono i collari è una follia".

Alla fine dell'incontro gli diedi la mia copia di "Un indovino mi disse" e lui mi scrisse questa dedica: "Perché il tuo viaggiare assomigli sempre più al cammino dei pellegrini". Il 28 luglio 2004, nella valle di Orsigna e' serenamente scomparso o, come preferiva dire lui, ha lasciato il suo corpo, Tiziano Terzani. Arrivederci Tiziano.
m.p.