Luis Sepùlveda
L’uomo che cercava l’orizzonte
Tra gli indios guaranies a El Pantnal, nel territorio umido del Basso Mato
Grosso, un uomo viveva ossessionato dal desiderio di sapere cosa ci fosse oltre
la linea verde dell’orizzonte della selva. Una sera si avvicinò al falò
intorno al quale si riunivano i vecchi saggi della sua tribù. Quando comunicò
loro la decisione di camminare verso la linea dell’orizzonte per vedere che
cosa ci fosse dall’altro lato, non ricevette i consigli che sperava e fu
invece sottoposto ad un’estenuante serie di domande. Non ti bastano i dolci
frutti della papaia e della guayaba che crescono vicino al fiume? Forse la
manioca non cresce generosa nel tuo orto? Ti sembrano forse insipidi i pesci che
si impigliano nelle tue reti? La pelle dello yacaré in cui porti le tue frecce
non ti sembra abbastanza resistente?
L’uomo rispose sempre di si, ma aggiunse che tutto questo non gli bastava, che
non voleva possedere altre cose, bensì sapere cosa ci fosse dall’altro lato
dell’orizzonte. Allora i vecchi saggi si infuriarono, prima di scagliare come
un dardo l’ultima delle loro inquisizioni: “Ci consideri forse incapaci di
rispondere a tutte le tue domande?”. L’uomo rispose che essi potevano
parlare di tutto quello che si trovava da questa parte dell’orizzonte, ma non
di quello che c’era dall’altra parte, perché nessuno di loro si era spinto
fin laggiù. I vecchi saggi, incolleriti, lo accusarono di voler sapere più di
ciò che era consentito e lo espulsero dalla tribù. “Potrai tornare solo se,
dall’altro lato dell’orizzonte, troverai qualcosa di meglio che avevi qui”
lo condannarono alla fine i vecchi saggi.
L’uomo si mise in marcia verso l’orizzonte. Camminò molti giorni
attraversando selve e savane, eppure, via via che avanzava, la verde linea
dell’orizzonte restava sempre alla stessa distanza, inalterabile. Una notte,
mentre l’uomo meditava vicino al fuoco su quello strano prodigio, fu sorpreso
dall’arrivo di uno sconosciuto. Sembrava stanco. Salutò, poi chiese il
permesso di riposare vicino al fuoco. L’uomo che cercava l’orizzonte notò
che l’altro, sebbene parlasse la sua stessa lingua non lo faceva con il tono
delle genti che vivevano vicino al fiume, abituate a parlare in quel modo per
far si che il sordo rumore delle acque non portasse via le loro voci. Lo
sconosciuto veniva dalla selva profonda e per questo il tono della sua voce era
basso.
Lo sconosciuto si strofinò i piedi, doloranti per il lungo cammino e guardò
meravigliato l’uomo che cercava l’orizzonte: aveva scostato qualche tizzone
e glielo aveva messo sotto i piedi. Quel tepore fu come un balsamo per la sua
stanchezza. Allora lo sconosciuto tirò fuori dalla bisaccia due pezzi di
manioca e ne offrì uno all’uomo che cercava l’orizzonte. Egli lo accettò,
e senza darsi troppo peso cominciò ad arrostire il suo pezzo di manioca sulle
fiamme. L’altro invece si incamminò verso il folto della selva e ritornò con
due grandi foglie, nelle quali avvolse amorevolmente la sua porzione. Aspettando
che si cocesse, osservo l’uomo che cercava l’orizzonte mentre cercava di
mangiare la sua razione mezza calcinata. Poi dopo aver tastato la sua parte, la
ritirò dal fuoco, aprì l’involucro di foglie, ed ecco la manioca bianca e
fragrante. Gliene offrì la metà e l’uomo che cercava l’orizzonte seppe di
aver trovato qualcosa di meglio di ciò che già conosceva. Uno mangiava un cibo
dal sapore inimmaginabile e l’altro provava una sensazione di sollievo ai
piedi che mai prima aveva sperimentato.
All’alba si prepararono a continuare il cammino. All’uomo che cercava
l’orizzonte piaceva la compagnia dell’altro, e forse per questo gli chiese
dove andasse. “verso l’orizzonte, voglio vedere cosa c'é dall’altro
lato”, rispose, e le sue parole rallegrarono l’uomo che veniva dal fiume.
“Allora possiamo andare insieme”, gli disse contento. Ma la sua allegria durò
poco, perché appena si misero in movimento, l’uomo della selva cominciò a
camminare nella direzione dalla quale veniva lui. “No l’orizzonte è di là!”,
disse l’uomo del fiume. “Ti sbagli. Io vengo da lì, e l’orizzonte è di
fronte ai miei occhi. Perché tu gli dai le spalle?”, chiese l’uomo della
selva. Dopo un istante di esitazione, seppero di star cercando la stessa cosa e
di aver iniziato finalmente a trovarla.
Luis Sepùlveda