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Campagna No Excuse 2015

millunium goalGli Obiettivi di Sviluppo del Millennio sono stati adottati all'unanimità durante il Vertice del Millennio nel settembre 2000 presso le Nazioni Unite da 189 capi di Stato e di Governo. Costituiscono un patto a livello planetario fra Paesi ricchi e Paesi poveri, fondato sul reciproco impegno a fare ciò che è necessario per costruire un mondo più sicuro, più prospero e più equo per tutti. Si tratta di obiettivi cruciali, come eliminare la povertà estrema e la fame; eliminare le disparità fra i sessi, combattere il degrado ambientale, assicurare a tutti l'accesso all'educazione, alle cure sanitarie e all'acqua entro il 2015. Per realizzarli è necessario attuare un modello di sviluppo che ponga al centro le persone. Inoltre diventa fondamentale esercitare una forte pressione sui leader politici dei Paesi ricchi e dei Paesi poveri affinché mantengano gli impegni presi. Non sono obiettivi troppo ambiziosi. Il nostro pianeta possiede le risorse e le tecnologie per raggiungerli, ed è importante che vengano considerati come componenti complementari di un disegno unico.

millenium goal 2015

Obiettivo 1

Eliminare la povertà e la fame nel mondo

La povertà viene spesso rappresentata o intesa solo come scarsità di reddito. Si tratta di una visione riduttiva: in realtà, la povertà va intesa come una condizione di continuata o cronica deprivazione di risorse, capacità, scelte, sicurezza e potere indispensabili a vivere in condizioni dignitose e al godimento dei diritti umani fondamentali.

I dati del Rapporto UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo): Oltre 1,2 milioni di persone, un quinto della popolazione mondiale, sopravvive con meno di un euro al giorno.

  • Il traguardo: dimezzare tra il 1990 e il 2015 la percentuale di persone il cui reddito è inferiore a 1 dollaro USA al giorno.

Eliminare la fame

I dati del Rapporto UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo): I dati del 2000 denunciano la sottoalimentazione di 448 milioni di bambini sotto i cinque anni.

  • Il traguardo : dimezzare entro il 2015 la percentuale di persone che soffrono di fame.

Obiettivo 2

Assicurare l'istruzione elementare universale

La mancanza di educazione priva una persona delle sue potenzialita’. Priva inoltre le società delle fondamenta dello sviluppo sostenibile, dal momento che l’educazione ha un ruolo cruciale al fine di migliorare la salute, l’alimentazione e la produttività. L’obiettivo educativo è quindi cruciale per poter raggiungere gli altri obiettivi.

I dati del Rapporto UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo) : Nel complesso, l’80% dei bambini delle regioni in via di sviluppo sono iscritti a scuola. Tuttavia, circa 115 milioni di bambini non frequentano la scuola elementare e il tasso di iscrizione e’ drammaticamente basso in Africa sub-sahariana (57%) e in Asia meridionale (84%).

  • Il traguardo: Assicurare che, entro il 2015, i bambini in ogni luogo, i ragazzi e le ragazze, siano in grado di completare un ciclo completo di istruzione primaria.

  • Le necessità: Un sistema equo stimola migliori risultati: sono i Paesi che offrono maggiore sostegno finanziario alle famiglie più povere e che investono di più nella scuola elementare ad ottenere i migliori risultati.

Obiettivo 3

Promuovere l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne

Le donne hanno un’influenza enorme sul benessere delle famiglie e delle società. Tuttavia, il loro potenziale non si realizza pienamente a causa di norme sociali ed economiche che le discriminano, e di ostacoli giuridici.

I dati del Rapporto UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo): Anche se lo status delle donne è migliorato negli ultimi decenni, le disuguaglianze di genere sono ancora diffuse: ai tassi correnti l’uguaglianza di genere nell’istruzione non sarà ottenuta fino al 2025 – 20 anni dopo l’obiettivo fissato dagli Obiettivi di Sviluppo del Millennio

  • Il traguardo: Eliminare la disuguaglianza di genere nell’istruzione primaria e secondaria preferibilmente entro il 2005 e a tutti i livelli di istruzione entro il 2015

  • Le necessità: Promuovere pari opportunità e maggiore influenza per le donne in tutti i diversi aspetti è un obiettivo fondamentale della Dichiarazio ne del Millennio, anche se l’eliminazione delle disuguaglianze nelle scuole elementari e secondarie è l’unica meta esplicitata.
     

Obiettivo 4

Diminuire la mortalità infantile

I dati del Rapporto UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo): Ogni anno oltre 10 milioni di bambini muoiono di malattie che si possono prevenire e curare, per disidratazione, per fame: 30.000 bambini al giorno.

  • il traguardo: Ridurre di due terzi, tra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità infantile al di sotto dei cinque anni d’età.

  • Le necessità: Gli interventi devono concentrarsi nelle aree della nutrizione, delle malattie infettive e parassitarie e delle vaccinazioni, e devono essere realizzati attraverso un sistema di assistenza sanitaria di base rafforzato.

Obiettivo 5

Migliorare la salute materna

Se negli ultimi due decenni molti altri indicatori di salute sono migliorati, pochi risultati sono stati raggiunti, invece, per diminuire il numero di decessi legati a complicazioni insorte con la gravidanza o il parto: ogni anno, oltre mezzo milione di donne muore per cause legate alla gravidanza o al parto e queste morti avvengono in Africa sub-sahariana con una frequenza 100 volte superiore a quanto non avvenga nei Paesi ricchi dell'OCSE.

I dati del Rapporto UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo): Ogni minuto, nei paesi in via di sviluppo una donna muore per cause legate alla gravidanza o al parto. Sono 1400 donne ogni giorno, oltre 500.000 ogni anno.

  • Il traguardo: Ridurre di tre quarti, tra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità materna

  • Le necessità:  La maggior parte delle donne che muoiono per cause legate alla gravidanza o al parto vivono nei Paesi poveri. Per far sì che i parti possano essere più sicuri bisogna essere in grado di offrire alle donne l'assistenza di ostetriche o di personale qualificato

Obiettivo 6

Combattere l’HIV/AIDS, la tubercolosi, la malaria e le altre malattie

Ogni giorno più di 10 milioni di bambini muoiono di malattie che potrebbero essere prevenute.

I dati del Rapporto UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo): Negli ultimi vent'anni, l'HIV/AIDS è stato il fenomeno che ha avuto l'impatto più devastante sulle politiche di sviluppo. I primi casi sono stati identificati nei primi anni Ottanta. Già nel 1990 erano state infettate circa 10 milioni di persone. Oggi, nel mondo, circa 42 milioni di persone hanno contratto l'HIV/AIDS: 39 milioni vivono nei Paesi poveri.

  • Il traguardo: Aver arrestato, entro il 2015, e invertito la tendenza alla diffusione dell’HIV/AIDS.

  • Le necessità: Nell’affrontare l’HIV/AIDS è necessaria una forte leadership per superare l’inerzia stituzionale e affrontare i problemi sociali che alimentano l’epidemia, tra cui la discriminazione e i rapporti di potere diseguali fra omini e donne . La percentuale di donne affette da HIV/AIDS è aumentata considerevolmente dal 41% nel 1997 al 50% alla fine del 2002.
     

Obiettivo 7

Assicurare la sostenibilità ambientale

Assicurare la sostenibilità ambientale comporta il raggiungimento di forme di sviluppo sostenibile e l'abilità di preservare per le generazioni future la capacità ri -produttiva degli ecosistemi naturali.Si tratta di impegnarsi in una varietà di politiche in grado di invertire la tendenza rispetto ai danni
ambientali che si producono e di migliorare il management degli ecosistemi.

I dati del Rapporto UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo): Il degrado del suolo è un problema che tocca quasi 2 miliardi di ettari di terra, danneggiando il sostentamento di almeno 1 miliardo di individui che vivono sulla terra-ferma

  • Il traguardo: Integrare i principi di sviluppo sostenibile nelle politiche dei paesi e nei programmi e arrestare la istruzione delle risorse ambientali

  • Le necessità: Da un lato, si tratta di far fronte alla scarsità di risorse naturali cui hanno accesso popolazioni povere; dall'altro, di rimediare ai danni ambientali causati dagli intensi consumi delle popolazioni ricche: molti problemi ambientali sono originati dai modelli di produzione e consumo, soprattutto nei Paesi ricchi.

Obiettivo 8

Sviluppare una partnership globale per lo sviluppo

Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio riconoscono esplicitamente che si può eliminare la povertà solo attraverso una "partnership globale per lo sviluppo", che veda tutti i Paesi reciprocamente impegnati rispetto a responsabilità specifiche.

I dati del Rapporto UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo): Mai come oggi le nazioni che possono sostenere finanziariamente la cooperazione internazionale sono state così ricche. Nondimeno, destiniamo a chi si trova in condizioni di bisogno meno di quanto facessimo all'inizio degli anni Sessanta: l'attuale paradosso è che 26 dei 31 Paesi più indigenti ricevono oggi solo il 7,6% del totale degli aiuti internazionali: meno di quanto ricevevano nel 1990 (11,9%).

  • Il traguardo: Entro il 2015, i 189 stati membri si sono impegnati ad espletare una serie di interventi di sviluppo, principalmente in quattro aree: cooperazione allo sviluppo, debito estero, commercio internazionale, trasferimento delle tecnologie.

  • Le necessità:  Eliminare i sussidi alle esportazioni agricole (sussidi che provocano forti distorsioni dei prezzi sul mercato mondiale, diminuiscono la competitività dei produttori agricoli dei paesi poveri e ne distruggono i mercati locali di auto-sostentamento) entro il 2010.
     

TESTO DELLA PETIZIONE

Facciamo parte della prima generazione che può eliminare la povertà. E ci rifiutiamo di perdere quest’occasione

Noi, i firmatari, vogliamo vivere in un mondo senza povertà e facciamo parte della prima generazione che possiede le risorse finanziarie e tecnologiche per renderlo possibile. Nel Settembre del 2000, durante il Millennium Summit, 189 Capi di Stato e di Governo si sono impegnati a lavorare insieme per costruire un mondo più sicuro, più prospero ed equo per tutti entro il 2015. In tale sede i leader dei paesi ricchi e poveri hanno adottato otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio, i quali richiedono l’attuazione di un modello di sviluppo che ponga le persone al centro delle politiche locali, nazionali e globali. Questi Obiettivi hanno impegnato paesi ricchi e poveri a sradicare l’estrema povertà e la fame, eliminare le disuguaglianze di genere e il degrado ambientale ed assicurare accesso ad istruzione, sanità ed acqua potabile entro il 2015. Per raggiungere questi Obiettivi, sia i paesi ricchi che quelli poveri devono realizzare azioni concrete. I nostri governi sono chiamati ad assumersi la propria responsabilità di fronte agli impegni sottoscritti. Dopo più di quattro decenni di obiettivi mancati, un inaccettabile numero di persone (1,2 miliardi) ancora sopravvive con meno di un dollaro al giorno, a 113 milioni di bambini viene ancora negata l’istruzione primaria (due terzi sono bambine), e piu’ di 13 milioni di bambini (95% in Africa) sono diventati orfani a causa del virus HIV/AIDS.

Noi vogliamo modificare questa tendenza, e ci rifiutiamo di far parte della generazione che ha perso l’opportunità di fare la differenza.

Gli obiettivi del Millennio non sono troppo ambiziosi: sono tecnicamente ed economicamente realizzabili. Ciò che manca è la volontà politica di porli al centro delle politiche locali, nazionali e internazionali.

La partnership globale approvata al Summit del Millennio ha impegnato paesi ricchi e poveri in una serie di definite responsabilità. I paesi poveri si sono impegnati a migliorare le loro istituzioni e a riformare le loro politiche, destinando le proprie risorse al raggiungimento dei primi sette obiettivi. Mentre i paesi ricchi, dalla loro parte, hanno promesso di garantire un aiuto maggiore, più rapido e di miglior qualità, di assicurare una maggiore riduzione del debito, di garantire più opportunità commerciali e regole di mercato più eque e di incrementare il trasferimento di tecnologie verso i paesi poveri (impegni espressi nell’Obiettivo 8). I paesi poveri non possono raggiungere i propri obiettivi se i paesi ricchi non fanno la loro parte ben in anticipo rispetto al 2015.

Noi sappiamo che un patto è giusto solo quando gli impegni di entrambe le parti sono bilanciati. Dunque questa partnership globale ha una grave squilibrio. Mentre i paesi poveri si sono impegnati ad obiettivi specifici e con scadenze precise per raggiungere i primi sette obiettivi, non c’è alcun meccanismo di monitoraggio né alcuna esplicita scadenza per l’obiettivo 8.

Se vogliamo raggiungere gli Obiettivi del Millennio entro il 2015, i Paesi ricchi devono effettuare dei passi concreti verso obiettivi e scadenze specifice:

Aiuti: maggiori e più efficaci

Quantità: Destinare lo 0,7% del prodotto interno lordo (come è stato promesso) entro il 2010

Qualità: Indirizzare gli aiuti al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio entro il 2007.
Aumentare l’aiuto pubblico allo sviluppo destinato ai Paesi Meno Avanzati (specialmente all’Africa Sub-sahariana) entro il 2007
Eliminare i vincoli che obbligano i Paesi beneficiari dell’aiuto pubblico all’acquisto di beni e servizi dei Paesi donatori entro il 2007
Semplificare ed armonizzare le complesse procedure amministrative di erogazione dell’aiuto pubblico che sovraccaricano le istituzioni dei paesi poveri, come concordato nella Dichiarazione sull’Armonizzazione di Roma.

Riduzione del debito: più rapida e più profonda

Assicurare una maggiore e più rapida riduzione del debito per i paesi poveri fortemente indebitati entro il 2005

Commercio: maggiori opportunità e regole più eque

Eliminare i sussidi alle esportazioni agricole (sussidi che provocano forti distorsioni dei prezzi sul mercato mondiale, diminuiscono la competitività dei produttoti agricoli dei paesi poveri e distruggono le comunita’ agricole locali) entro il 2010
Ridurre i dazi doganali e le quote di importazione (fissando come limite massimo il 5%) sui prodotti agricoli, tessili e sull’abbigliamento entro il 2007 per assicurare ai produttori dei paesi in via di sviluppo l’accesso ai mercati dei paesi ricchi

Tecnologie: Condividere i frutti della conoscenza globale

Assicurare il trasferimento delle tecnologie dai paesi ricchi ai paesi poveri entro il 2006 (riformando l’accordo T.R.I.P.S* dell’Organizzazione Mondiale del Commercio per questo scopo)

Facciamo parte della prima generazione che può eliminare la povertà
E ci rifiutiamo di perdere quest’occasione

Faremo mantenere ai nostri governi le loro promesse

Campagna No Excuse 2015

Web: http://www.millenniumcampaign.it

E-Mail: info@millenniumcampaign.it