Gli ecovillaggi sono piccole comunità rurali o urbane che integrano una struttura sociale basata sulla solidarietà con attività pratiche legate alla progettazione ecologica. Sono modelli insediativi che cercano di proteggere i sistemi viventi del pianeta, di incoraggiare la crescita personale e di sperimentare stili di vita che facilitino l'armonia tra gli esseri umani e la natura. All'interno della terminologia ecovillaggi trovano spazio anche altre esperienze comunitarie che pongono al centro della loro identità non solo l'aspetto ecologico, ma anche istanze spirituali, educative, religiose e politiche.
Gli ecovillaggi si basano spesso su quattro principi:
Ogni regione del pianeta dovrebbe produrre alimenti freschi e salutari in primo luogo per soddisfare i propri abitanti, dedicando una parte della propria superficie per lo sviluppo delle specie selvatiche. L’esportazione di derrate alimentari, fibre e altri prodotti dovrebbe avvenire solo dopo che questa condizione di base sia pienamente soddisfatta. La Permacultura è un sistema di produzione in linea con tali criteri poiché essa si basa sul rispetto della biodiversità e delle conoscenze locali ed inoltre richiede un consumo energetico limitato. Diverso è il caso dell’agricoltura biologica, anche se oramai si tratta di una pratica largamente accettata per le sue valenze ecologiche.
Quando si costruisce o si ristruttura un edifico si utilizzeranno il più possibile materiali edili locali, naturali e non tossici (argilla, legno, pietre, paglia, ghiaia, ecc.), di facile riciclaggio. I criteri di costruzione debbono tener conto anche della possibilità di integrare sistemi di energia rinnovabile, il trattamento delle acque di scarico e la produzione di alimenti.
Ogni qualvolta si utilizzano materiali naturali per ottenere un determinato prodotto bisognerebbe chiedersi: “Si tratta di un prodotto necessario e utile? Possiamo utilizzare materiali locali, naturali e non tossici per fare la stessa cosa? Il prodotto può essere fabbricato in modo da favorire il riciclaggio dei materiali utilizzati? Il suo processo di produzione è completamente innocuo?”
La salvaguardia e il ripristino dell’ambiente naturale è parte integrante del programma di gran parte degli ecovillaggi. In molti luoghi lo strato superficiale di humus si è drasticamente ridotto. Nostro compito è ricostruirlo attraverso adeguate pratiche agronomiche e il compostaggio.
La cura e il recupero degli sprechi idrici fatti in passato è un punto importante. Il trattamento biologico delle acque di scarico, il recupero dell’acqua piovana, la cura dell’acqua di superficie e della falda freatica sono scelte inevitabili in un ecovillaggio.
Nel Nord del pianeta è necessario ridurre i consumi energetici del 90%. Ovviamente questo risultato non si può ottenere unicamente risparmiando energia. E’ necessario ristrutturare le abitazioni in maniera adeguata, se necessario, e soprattutto modificare lo stile di vita e potenziare l’impiego delle energie rinnovabili (sole, vento, acqua e biomassa).
Quello degli ecovillaggi è uno stile di vita che riduce l’incidenza dei trasporti, il cui incremento oggi costituisce uno dei principali problemi ambientali del pianeta. Un sistema alternativo di trasporto si potrà sviluppare solo ponendo l’enfasi sul trasporto collettivo.
In alcuni casi, i sistemi di comunicazione, come per esempio fax, telefono, e-mail o internet possono costituire un’alternativa allo spostamento fisico delle persone. Il Gen (Global Eco-Village Network) ha già realizzato una rete a cui i nuovi ecovilaggi possono accedere per attingere tutte e informazioni di cui hanno bisogno.
La struttura sociale non deve essere troppo estesa, in modo da favorire la partecipazione di tutti. Alla conferenza di Findhorn del ‘95, l’idea generale, circa la dimensione ottimale di una comunità era intorno ai 500 membri. Abbiamo bisogno di un sistema decisionale realmente democratico, dove la gente possa esercitare il diritto di risolvere i propri conflitti, darsi le proprie regole, prendersi cura della propria salute e vivere pienamente la propria vita.
L’economia, dopo tutto, è un’invenzione dell’uomo. E quindi può essere profondamente rinventata allo scopo di servire, anziché dettare regole che oggi appaiono sempre più inique soprattutto per i paesi del Sud del mondo. Le economie locali debbono essere stimolate in modo che il denaro possa circolare localmente senza che venga dissipato nelle grandi città, incentivando le esperienze come le banche del tempo e altri sistemi di scambio locale.
La medicina sia in senso generale che a livello preventivo, costituisce una delle aree che necessita più di altre richiede una profonda trasformazione. Nel Nord del pianeta, è possibile risparmiare l’80% delle spese mediche solamente modificando lo stile di vita, senza per questo pensare di rifiutare i numerosi benefici assicurati dalla medicina occidentale.
L’insegnamento di nuovi modi di progettare, fare agricoltura, curare e gestire l’energia è fondamentale per realizzare tutte queste trasformazioni. E il primo obiettivo di ogni ecovillaggio dovrebbe essere lo sviluppo personale di ognuno insieme a quello della comunità.
Dare spazio alla creatività è importante perché consente a ogni membro della comunità di esprimere la propria unicità e come tale va in direzione opposta al conformismo della società di massa.
Festival, rituali e celebrazioni sono utili per manifestare la propria interconnessione con i propri simili e la natura, nonché la tolleranza e comprensione della diversità culturali. Il senso di connessione ci consente di metterci in relazione con gli altri e ci da un senso di gioia e di appartenenza, trascendendo il modello dualistico di comunicazione.
Siamo vicini ad un salto di coscienza e “coscienza globale” potrebbe essere il nome per questo nuovo paradigma. In diversi settori della società sta emergendo un punto di vista nuovo: “Quello che accade nella natura, accade anche al nostro corpo”. E’ questo il principio olografico. Tale principio si è manifestato in passato nelle antiche culture e ora viene ripreso anche dalla scienza occidentale.
Ci sono diversi percorsi attraverso i quali è possibile integrare la coscienza globale nel nostro modo di pensare e nei nostri comportamenti. Richiede tempo e impegno per eradicare i condizionamenti indotti nel passato dalla cultura industriale occidentale e l’ecovillaggio è il luogo ideale per questo processo di crescita.