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Economia Informale

Le attività economiche legali possono essere svolte attraverso rapporti e organizzazioni formali o informali. Per informale s'intende il fatto che l'organizzazione delle attività economiche si basa su rapporti personali e su norme di comportamento che fanno riferimento a tradizioni o credenze non scritte, estranee alle leggi vigenti, non controllabili o sanzionabili dalle autorità pubbliche. Le organizzazioni più tipiche dell'economia informale sono:

* la famiglia, soprattutto nelle zone rurali e popolose;

* il gruppo etnico o sociale (clan), spesso un gruppo di famiglie consanguinee nelle zone rurali, gruppi di individui accomunati da problemi e attitudini simili o da appartenenza etnica nelle zone urbane.

Le attività più tipiche dell'economia informale sono:

* produzione per l'autosufficienza o per il piccolo commercio delle eccedenze, artigianato, riciclaggio di materiali di scarto delle zone urbane;

* nei gruppi informali si creano forme di suddivisione dei compiti, di distribuzione interna dei prodotti e dei mezzi di sussistenza, di aiuto reciproco (prestiti, eredità, cura dei piccoli, cura degli anziani), di mantenimento dell'ordine interno e delle regole di comportamento con sistemi propri di minaccia e punizione.

Si stima che nelle metropoli del Terzo Mondo tra il 50 e l'80% della popolazione viva in sistemi economici informali. L'economia informale è un fenomeno antico, molto complesso, diffuso in tutto il mondo e di difficile definizione. In una prospettiva storica di lunga durata, si può dire che l'economia è stata prevalentemente informale fino all'avvento del capitalismo e dell'organizzazione di mercato, che hanno introdotto il principio e la pratica della formalizzazione legale dei rapporti economici impersonali su grande scala (introduzione del diritto privato e del diritto commerciale), Karl Marx (Germania, 1818-1883), Max Weber (Germania, 1864-1920), Karl Polanyi (Ungheria, 1886-1964). Il ruolo dell'economia informale nei problemi dello sviluppo è un tema molto controverso. Secondo una visione funzionale del sistema economico, l'economia informale va valutata per la sua capacità di risolvere alcuni problemi vitali dell'individuo e della società in cui vive, e tra economia informale e formale c'è solo una differenza sul come questi problemi vengono risolti. Questo punto di vista richiede poi una valutazione diretta delle economie informali, per la quale si presentano numerosi problemi:

* le condizioni di vita nelle economie informali sono soddisfacenti rispetto a qualche criterio soggettivo od oggettivo?

* le organizzazioni economiche informali sono frutto di aggregazioni spontanee, sono espressione della cultura locale oppure sono una scelta obbligata per individui con aspirazioni diverse?

* qual è il rapporto tra le attività informali e i criteri di legalità della società, c'è il rispetto dei diritti umani fondamentali?

Una nuova generazione di studiosi dei problemi dello sviluppo, tra cui spiccano Serge Latouche (Francia), Ernst F. Schumacher (Germania) Wolfgang Sachs (Germania), ha promosso una valutazione delle economie informali che tenga conto dei fattori complessi indicati nel punto precedente, e non si limiti a darne un giudizio negativo per il solo fatto di non rispondere al modello di economia formale. In particolare questo tipo di studi ha evidenziato come alcune economie informali, sia rurali che urbane, siano in grado di consentire dignitose condizioni di vita, favoriscano la formazione di organizzazioni economiche spontanee indipendenti e funzionanti, possano costituire l'embrione di organizzazioni più complesse ed efficienti, in una sorta di "nuovo apprendimento" della soluzione di problemi economici. Ha scritto Latouche:  "Sia nel Cameroun con i bamileke, nel Ruanda con gli artigiani raggruppati nell'associazione Kora, a Ougadougou, a Cotonou o ad Abidjan, la nebulosa dell'informale comprende strategie di risposta globali alle sfide poste dalla vita nelle periferie urbane a popolazioni spostate e sradicate, divise tra la tradizione perduta e l'impossibile modernità".

L'economia sommersa

L'economia sommersa è l'insieme di attività economiche condotte in modo illegale o che hanno finalità illegali e/o attività economiche legali condotte in modo non controllabile e non rilevabile dalle autorità pubbliche. L'economia sommersa è un termine utilizzato nel linguaggio comune, ma non è suscettibile di una definizione tecnico-giuridica. Essa può comprendere due fenomeni distinti: l'economia illegale e l'economia informale. Tuttavia questi due fenomeni non hanno confini ben definiti, sono spesso contigui o si sovrappongono. Nell'insieme, l'economia sommersa rappresenta una zona grigia molto estesa sia in alcuni paesi sviluppati sia, soprattutto, nel Terzo Mondo. Tuttavia essa assume in determinati paesi una portata patologica, soprattutto laddove più forte è la commistione tra organizzazioni criminali e autorità statali e meno radicato il principio di legalità.

L'economia illegale nasce quando vengono svolte attività economiche (produzione o commercio) in violazione delle leggi vigenti, riguardo alle finalità delle attività, ad esempio produzione e smercio di droghe, sfruttamento della prostituzione, riutilizzo (riciclaggio) di denaro illegale, etc.; allo svolgimento delle attività, ad esempio in condizioni di lavoro che non corrispondo alle norme di sicurezza, ai diritti dei lavoratori, etc. Vi sono attività legali svolte in modo illegale, ad esempio la produzione di tappeti con lavoro minorile o lavoro forzato. Vi sono attività illegali svolte attraverso organizzazioni legali, ad esempio l'impiego di denaro di provenienza criminale in investimenti legali attuati da funzionari compiacenti di una banca.

L'economia illegale è diffusa in tutto il mondo, e non sinonimo di povertà o arretratezza economica. Anzi, di solito le attività legali di maggior gravità ed estensione sono condotte da organizzazioni e con tecniche molto sofisticate (com'è il caso della finanza criminale sulla rete Internet). Nel Terzo Mondo, queste attività illegali coinvolgono la parte più ricca e moderna della società, anche se l'ampiezza della povertà sociale agevola il reclutamento degli "operai del crimine". La nozione di economia illegale, e più in generale di economica sommersa, è variabile a seconda dei singoli ordinamenti nazionali, in quanto ciò che è lecito od obbligatorio in un determinato sistema giuridico può non esserlo in un altro. Si deve tuttavia tenere conto del fatto che la sempre più diffusa adesione dei singoli stati ad accordi internazionali in materia economica, fiscale, penale e processuale tende a restringere le differenze tra gli ordinamenti nazionali.