Associare la parola utopia alla parola economia non è facile. L'utopia infatti è un oggetto di analisi ambiguo e sfuggente, difficilmente definibile. Esistono problemi di diversa natura. Uno è di natura descrittivo, infatti l'utopia è la convergenza di diverse discipline (filosofia, politica, economia, antropologia, psicologia, storia, letteratura, etc.) con diverse prospettive; il concetto si è evoluto nel tempo portando a identità spesso completamente differenti; infine riguardo all'utopia ci sono state diverse posizioni ideologiche e interpretative motivate dal giustificare una certa tesi, di natura politica, filosofica, etica e così via. In questo modo l'utopia è diventato tutto e il contrario di tutto: gioco intellettuale astratto, di nessuna incisività reale oppure motore della storia, forma di pensiero dogmatico oppure strumento di liberazione dalle verità rivelate, trionfo dell'immaginazione oppure la fine della fantasia. Quel che pare accertato è che l'utopia è una forma mentis propria dell'età moderna. E' il prodotto di una rivoluzione del pensiero con cui si inquadra la modernità. in cui: l'uomo è posto al centro dell'universo; l'uomo è capace di determinare da se stesso la propria vita e le sue condizioni politiche e sociali; si scopre il mondo con i viaggi esplorativi e con l'osservazione di altri popoli e altri costumi, altre forme di vita e diverse istituzioni politiche, economiche e sociali; la razionalità porta alla rivoluzione scientifica e al mondo delle scoperte e delle sperimentazioni oltre gli articoli di fede fino d allora seguiti.
Nella tradizione occidentale si cercano da sempre altri modelli e piccole utopie. Da Platone, a Giocchino da Fiore, a Thomas More, a Tommaso Campanella, fino ai falansteri di Fourier, le cooperative di produzione di Robert Owen e tutto il pensiero socialista utopico. L’altra società sognata da quei pensatori si limita essenzialmente a un anticapitalismo. Oggi immaginare e cercare utopie in economia significa inseguire l'utopia di un mondo giusto, ciò significa non credere ai sogni, ma sognare ad occhi aperti il punto d'arrivo mentre, tenendo lo sguardo fisso all'orizzonte, si costruisce il sentiero che ad esso ci avvicina, passo dopo passo. Su questo sentiero non si è soli ed esistono sempre più persone che portano avanti i loro sogni. Esistono gruppi e individui che tentano di mettere in opera qualcos’altro, di vivere altrimenti riappropriandosi della moneta per farla servire ad un uso diverso, secondo una logica altra rispetto all’accumulazione illimitata e della esclusione massiccia dei perdenti. Sono gli utopisti moderni che propongono per esempio gli scambi non monetari e un’economia senza denaro.