Nel teatro invisibile cui scene inconsuete accadono in un bar, o al mercato… il pubblico ignaro è coinvolto nell’azione, nel dibattito, nelle questioni sollevate. I partecipanti-attori hanno prima preparato il canovaccio dell’azione e poi lo hanno attuato uscendo con i personaggi.
Il teatro immagine invece è un altro metodo del teatro dell'oppresso che ha tra le finalità quella di far riscoprire alla gente la propria teatralità, vista come mezzo di conoscenza del reale. Si basa sull’ipotesi che “tutto il corpo pensa”, in altre parole su una concezione “globale” dell’uomo visto come interazione reciproca di corpo, mente, emozioni. Nel teatro immagine si sperimentano linguaggi non verbali usando il corpo, il movimento e il ritmo per confrontare le diverse immagini della realtà. Si tenta di sviluppare le capacità intuitive e sensoriali, oltre che razionali.
E' una tecnica basata sulla costruzione di immagini coi corpi delle persone; queste immagini ci dicono come una persona e un gruppo la pensano visivamente, su un certo argomento; le immagini poi possono essere dinamizzate con l'intervento del pubblico o autonomamente per esplorare le tensioni interne, i conflitti, i desideri e i cambiamenti possibili. Siccome l'immagine e' probabilmente piu' legata all'inconscio, al non-verbale, all'emisfero destro del cervello, permette una conoscenza che attraversa il controllo della mente conscia, supera le difese e le repressioni, aiuta a liberare l'immaginario.