Mangiare una nuvola com'è? Forse René Magritte non ne mangiò mai una, ma sicuramente vi prestò molta attenzione, dipingendone l'essenza per come la vedeva il suo umano sentire... Rincorre il vento, chiede baci con irruzioni del tempo nel tempo, frantuma il senso, scompiglia l'equilibrio delle forme, sotto il capello del cervello. Sotto il cappello l'uomo che cos'ha? L'opera scopre orizzonti in cui violenza ed erotismo si fondono; dimensioni di incubo e sogno, sospensione del giudizio, mistero. Un sentimento nuovo. Magritte smaschera l'illusione creata dalle cose e dalle parole, denunciandone la menzogna che costituisce per definizione ogni forma di linguaggio. Scioglie le convenzioni, dà scacco matto alle convinzioni. Notte e giorno sopravvivono in un'unica spiazzante tela, dove la percezione naufraga, e non resta che gustarne le bellezza... "L'impero delle luci".
Quale migliore occasione per un incontro di utopici. Se vuoi passare una giornata con noi a Como scriviti e condividi con noi una mattina a vedere la mostra di Magritte e il pomeriggio a conoscerci per parlare dei nostri progetti. Cosa aspettate dunque? La cornice è fantastica, sulle sponde del lago di Como, la bella stagione è arrivata... basta indossare la propria mente, non scordando che il nostro sguardo non deve cedere davanti alle nostre illusioni.
h. 09.30 Raduno Stazione Cadorna Milano
h. 11.00 Raduno Stazione Como Lago
h. 11.30 Visita Mostra Magritte presso Villa Olmo
h. 14.00 Pranzo organizzato da utopie onlus
h. 15.30 Incontro con i responsabili di utopie onlus
h. 17.00 Momento conviviale
h. 18.00 Partenza da Como
Costo: 20,00 euro intero / 15,00 euro studenti e disoccupati
Il costo è comprensivo del biglietto di ingresso alla mostra e il pranzo. I costo del viaggio è a carico dei partecipanti.
Chi volesse venire con noi partiamo alle 09:42 da Cadorna (arrivo ore 10.44 a Como lago Euro 3,45). Secondo punto d'incontro ore 11.00 Stazione Ferroviaria Como Lago.
La rassegna, ospitata dalla
settecentesca Villa Olmo e curata da Michel Draguet, direttore generale dei
Musées Royaux des Beaux Arts del Belgio, e Maria Lluïsa Borràs, raccoglie
sessanta dipinti a olio e venti tra disegni e lettere illustrate realizzati dal
genio surrealista tra il 1925 e il 1967, quaranta dei quali provenienti dai
Musées Royaux des Beaux Arts del Belgio, che conservano la collezione pubblica
più importante al mondo di opere di Magritte, e che saranno visibili in Italia
per l'ultima volta, prima della loro definitiva collocazione nel Museo Magritte
di Bruxelles, nell'aprile 2007. L'esposizione, che presenterà alcune delle opere
più conosciute del maestro belga, come L'impero delle Luci, La buona fede o La
fata ignorante, muove i propri passi dall'asserto magrittiano, secondo cui "La
pittura è soltanto un mezzo che mi permette di portare alla luce un pensiero
grazie all'utilizzo di elementi presi al mondo visibile". Magritte, infatti,
riteneva, come Leonardo, che la pittura fosse una 'cosa mentale', una proposta
di riflessione o un'idea che deve prendere forma attraverso di essa,
mantenendosi entro i limiti della riproduzione del mondo visibile. Ciò che rende
diversa la sua pittura è la rappresentazione circoscritta ad ambienti
quotidiani, riprodotti con la massima fedeltà, con lo scopo di provocare una
riflessione che metta in discussione ciò che si dà per scontato. Inoltre
pretende, in questo modo, di rendere visibile la poesia e di trasformare il
mondo comune in un universo poetico. Nella sua iconografia, seppur molto varia
ed ampia, è facile riscontrare tali "cose visibili": i nuvolosi cieli del nord -
che fecero coniare a Max Ernst il motto "Fa un tempo Magritte" - il mare e
l'aperta campagna; gli alberi e il bosco, i notturni, i sobborghi; un certo
stereotipo di borghesia dell'epoca, belle e languide dame e l'uomo vestito di
nero con bombetta; uccelli e colombi; fiori e oggetti comuni come case, sonagli,
balconi, sfere, mele.
La sua
produzione è spesso intrisa di mistero. Come lui stesso ricordava, "Io mi sforzo
di non dipingere se non immagini che evochino il mistero del mondo. Perché ciò
sia possibile, devo cessare d'identificarmi con idee, sentimenti, sensazioni".
In Personaggio che medita sulla follia del 1928, nonostante l'opera sia composta
da elementi banali, trasmette una sensazione di attesa angosciata di qualcosa
che incombe. Angoscia che gli proveniva a volte dai ricordi tragici della
propria esistenza, come la rievocazione del suicidio della madre, che nel 1912
fu trovata annegata in un fiume con la testa avvolta nella camicia da notte. A
seguito di questo tragico avvenimento, dipinge la forma di una testa coperta con
un drappo bianco o lo stesso soggetto nascosto da una sorta di lenzuolo. Nel suo
processo di assimilazione delle tematiche surrealiste, Magritte si avvicina, nel
1927, alla tecnica del collage, fortemente utilizzata da Max Ernst che
rappresentava un "incontro fortuito di due realtà incompatibili, su un piano
estraneo ad entrambi". Allo stesso modo, Magritte affianca in pittura, immagini
estratte dal quotidiano inserite in realtà contraddittorie o realtà apparenti,
come nel Ritratto di Paul Nougé, o nel Matrimonio di mezzanotte, o ancora nel
Supplizio della vestale, o nel Giocatore segreto. Sono delle opere che giocano
con il concetto surrealista della 'metamorfosi', in cui alcuni oggetti si
trasformano in altri, come nell'Incendio, nell'Isola del Tesoro in cui le foglie
degli alberi si tramutano in uccelli, o nel Sapore delle lacrime dove da un
albero non nasce un fiore, ma un uccello con le nervature del corpo in forma di
foglia.
Altro importante settore della mostra di Villa Olmo sarà riservato alla serie di
lavori sul linguaggio che manifesta le sue riflessioni circa le diversità
esistenti tra il linguaggio plastico e quello scritto, come La lettura proibita
o la Voce dell'assoluto. L'esposizione comasca darà poi conto anche di un nucleo
di lavori appartenenti al cosiddetto periodo Vache, di tendenze fauviste,
realizzati durante la seconda guerra mondiale, caratterizzati da colori accesi e
la cui tecnica ricorda il modo di dipingere di Renoir. Sono tele nate in
reazione all'occupazione nazista che, secondo le parole dello stesso Magritte,
"ha segnato una svolta nella mia arte... Vivo in un mondo estremamente
sgradevole e la mia opera vuole essere una controffensiva". Inoltre, saranno
esposti dei disegni preparatori e una piccola sezione dedicata alle fotografie.
Tra il 1928 e il 1955 Magritte scatta circa un centinaio di fotografie di vita
privata. Sebbene non si possa ritenere che Magritte considerasse quelle
fotografie alla stregua di quadri, tuttavia alcune meritano di essere prese in
considerazione: le fotografie dei volti di alcuni amici dietro una maschera o
quella del viso di Georgette sovrapposto al suo, oscurandolo, rivelano una delle
inquietudini del pittore circa il visibile e l'invisibile.
Como è facilmente raggiungibile in aereo, arrivando ai due aeroporti di Milano (Malpensa e Linate), a quello di Bergamo e a quello di Lugano in Svizzera. L’aeroporto di Lugano è a soli 20 minuti d’auto da Villa Olmo, mentre gli aeroporti di Malpensa, Linate e Bergamo sono a circa 30-45 minuti. Como è molto ben collegata tramite ferrovia a tutte le maggiori città europee. Treni veloci e frequenti collegano giornalmente Como a Milano e alla Svizzera. In particolare, è servita da due linee ferroviarie: Ferrovie Nord Milano, con una stazione a Como Lago, e Trenitalia, la cui stazione di Como S. Giovanni si trova sulla direttiva internazionale Milano-Chiasso. Si può raggiungere Como anche in auto sia con l’autostrada sia con le strade provinciali. In auto, percorrendo l’autostrada A9, si dovrà uscire a “Como Monte Olimpino”, molto vicino ai cancelli di Villa Olmo.
Linea ferroviaria internazionale: - Nord Europa - Basilea - Chiasso - Como
- Nord Europa - Zurigo - Chiasso - Como
Dalla Svizzera: autostrada A9, uscita Como Nord
Dall’aeroporto di Milano—Malpensa (www.sea-aeroportimilano.it)
Bus SPT (Linea C-250) dall’aeroporto di Milano-Malpensa a Como (circa 1 ora). Orario: tutti i giorni: 8.30 - 13.00 - 19.30
Malpensa EXPRESS dall’aeroporto Milano-Malpensa alla stazione di Saronno, con le Ferrovie Nord Milano, poi cambiare per Como, Stazione Como Lago (circa 1 ora - vedi orario qui sotto). Si possono trovare ulteriori informazioni alla pagina web www.ferrovienord.it
ORARIO (da/per Aeroporto Malpensa)
Bus da Como Lago FNM a Villa Olmo n. 6 (costo € 1,00; I biglietti non sono disponibili sul bus ma nelle tabaccherie e presso le stazioni)
Taxi dall’aeroporto di Milano - Malpensa a Como (€ 90,00 massimo; circa 40/60 min.; chiedere la tariffa al tassista prima di partire)
Dall’aeroporto di Milano—Linate (www.sea-aeroportimilano.it)
Bus STARFLY dall’aeroporto di Milano - Linate alla Stazione Centrale (circa 30 min.; frequenza: ogni 30 min. dalle 6.05 alle 23.45; costo di una corsa € 2,50 disponibile sul bus) o Taxi dall’aeroporto di Milano - Linate alla Stazione Centrale (circa 30 min.; prezzo massimo € 18,00).
Treni dalla Stazione Centrale di Milano alla Stazione di Como S.G. (vedi orario qui sotto). Si possono trovare ulteriori informazioni alla pagina web www.trenitalia.it
Bus dalla Stazione Como San Giovanni a Villa Olmo n. 1,6,11,14 (costo del biglietto € 1,00; I biglietti non sono disponibili sul bus).
Taxi dall’aeroporto di Milano Linate a Como (circa € 100,00 massimo in autostrada-
Dall'Aeroporto di
Bergamo Orio al Serio (http://www.sacbo.it/)
La stazione ferroviaria di Bergamo può essere raggiunta in autobus dall'aeroporto (Linee ZANI). L'autobus si ferma alla fermata 12, vicino alla stazione.
Taxi da Bergamo – Aeroporto di Orio al
Serio fino a Como (circa 1.30 h.; ricordarsi di chiedere
la tariffa alla partenza!).
Dall'Aeroporto di Lugano Agno (http://www.sacbo.it/)
Shuttle navetta Aeroporto di Lugano – Stazione Ferroviaria di Lugano, (10-15 minuti circa).
Dalla Stazione ferroviaria di Lugano all'aeroporto, un treno ogni ora circa, orari e dettagli al sito http://www.ffs.ch
Cartina di Como (Villa Olmo è segnalata dal cerchio rosso):
Partecipazione alla visita o richiesta di informazioni: training@utopie.it