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Quando pensai al nome di quella che da lì a breve doveva diventare una delle organizzazioni non profit più dinamiche nel campo della formazione e dello sviluppo locale in Italia, ebbi l'imprudenza di chiamarla: UTOPIE. Di “utopie”, infatti, è costellata la vita di ogni uomo. Siamo immersi in un mondo fatto di sogni… in ogni fase della nostra vita abbiamo speranze, aspirazioni, visioni e desideri. E questo vale anche nel campo della formazione e dello sviluppo sostenibile che sono forse tra i settori più delicati perché “luoghi” dove si formano le “coscienze” che si tradurranno poi in azioni e attività che modificheranno il corso della storia…

Non ci siamo spesso detti che la materia più bella appresa a scuola o sul campo è stata grazie alla competenza e alla passione che il professore o l’artigiano ha riposto in quell’insegnamento? Non è forse grazie alla strada che lui stesso ha disegnato per noi nel miglior modo possibile che è stato capace di trasferire quel grado di conoscenza che egli aveva raggiunto per poi così, in un circolo virtuoso, generare a sua volta dei potenziali cultori della materia affinché questi ultimi approfondiscano con rinnovato entusiasmo i suoi studi o riescano meglio dove egli non ha trovato la giusta soluzione? Ed è proprio questo che UTOPIE ONLUS vuol attuare… Essere quel motore di quel circolo virtuoso, per porsi come uno degli attori rilevanti in questo settore della formazione per poter, grazie anche all’aiuto dei suoi stakeholders che la devono a loro volta guidare, diventare leader sul mercato e “donare” alla società un metodo formativo di alta qualità e progetti di sviluppo equi e sostenibili sul quale fondare una nuova cultura formativa e cooperativa, che accompagni il discente lungo tutto l’arco della vita e che ponga sempre più al centro la dignità della persona.

Al contempo non ci illudiamo di trovare le strade tutte appianate e senza ostacoli. Ma è proprio per questi motivi che, nella nostra immagine coordinata, abbiamo scelto e voluto usare utopie al plurale. Perché non esiste una formula magica che risolva tutti i problemi, ma una pluralità di sogni, progetti, metodi da sperimentare e incrociare per arrivare ad un obiettivo condiviso che rapportato al nostro scopo sociale può essere identificato nell’apprendimento e nello sviluppo sostenibile.
Utopie onlus vuol significare quindi:
- Apertura verso nuove strade.
- Ricerca di soluzioni innovative.
- Costruzione di nuovi sentieri di conoscenza, sempre diversi, per poter proporre soluzioni ad hoc.
- Ricerca e sviluppo continui che sono tesi a facilitare il lavoro e le organizzazioni nel raggiungimento dei propri obiettivi, attraverso una più alta motivazione delle risorse.
- Sostenibilità nello sviluppo e coerenza con un sistema etico di riferimento che, anche nel mondo produttivo, permette alle persone e agli strumenti da loro utilizzati di funzionare al meglio, in maggiore armonia e con mutua soddisfazione.

Tutto questo è utopie onlus. Buone utopie a tutti gli amici sognatori e costruttori.

31 gennaio 2007
Maurizio Pittau
Presidente utopie onlus

 

Utopie nasce come associazione culturale il nel 1997 dall’esperienza universitaria e nel settore della formazione e del volontariato dei suoi soci fondatori sviluppando, anno dopo anno e in maniera sempre più oculata, il suo core business che risiede nella progettazione, gestione ed erogazione di interventi legati alla formazione e allo sviluppo sostenibile, con un’attenzione particolare negli ultimi anni all’ecoturismo e al turismo responsabile.

Gli ultimi due anni si rivela un anno importante per la storia della giovane organizzazione:
- si ha l’apertura di una sede operativa a Milano;
- si costituisce il Centro Studi Economie Sostenibili a Trieste;
- si scegli di costituirsi in onlus;
- si acquisisce il sito www.utopieonlus e viene sviluppato il portale www.utopie.it
- si avviano partenariati internazionali come con l’organizzazione non governativa belga S.E.E.D e la fondazione olandese Olhim;
- si amplia l’offerta formativa con l’introduzione della formazione in ambito aziendale;
- vengono assunti dei collaboratori retribuiti.
Attraverso questi passi si afferma sul mercato come uno dei più innovativi players in termini di dinamicità, attivismo e offerta formativa.

Di particolare rilevanza e significatività è stato l’anno scorso la selezione per 3 collaboratori. All’annuncio comparso la scorsa primavera hanno risposto 2.174 persone, un numero decisamente elevato, la cui motivazione probabilmente va al di là della bontà della nostra offerta lavorativa o della scarsità di offerte lavorative in Italia (in particolare nel non-profit). Forse è la ricerca di vivere e lavorare altrimenti, la ricerca di utopie personali e collettive che ha spinto tanti a candidarsi per un offerta di lavoro che consisteva semplicemente in un co.co.pro. di 6 mesi in cui non si assicurava il rinnovo. La cosa straordinaria della nostra offerta di lavoro è stata oltre il numero anche la qualità delle candidatura e in effetti il criterio principale che ho adottato come responsabile del processo selettivo è stato (a malincuore) quello di escludere i profili troppi qualificati. Non me la sono sentita di coinvolgere persone con 20 o 30 anni di esperienze di alto livello in ambito nazionale e/o internazionale per pochi mesi di contratto in un’associazione con grandi ambizioni, ma che ora ancora si basa prevalentemente su volontariato e gestisce progetti di medie dimensioni. Inoltre non vogliamo incrementare il già troppo elevato precariato degli over 35. In ogni caso tutti i curriculum pervenuteci sono archiviati e speriamo di poter avviare con molti collaborazioni future. Mi scuso con i tanti a cui non ho ancora dato risposta alla candidatura, ma il numero di candidati è stato al di sopra delle nostre aspettative e delle nostre risorse per una risposta veloce.

La selezione è stata complessa e faticosa e sicuramente imperfetta, però ci tengo a sottolineare che si è tenuto conto unicamente del profilo e delle nostre esigenze trascurando il fatto che i candidati appartenessero a questa o quella parrocchia ideologica o religiosa o a un determinato network amicale o regionale (non vediamo la necessità di incrementale il pernicioso e iniquo “familismo amorale” e il “coorporativismo non meritocratico” presente in Italia nel non-profit e non solo). Alla fine del complesso processo selettivo sono stati selezionati i seguenti nuovi membri dello staff che hanno incominciato la loro attività questo autunno. Un loro profilo si trova nella pagina dello staff.
- Beatrice Bergè, vecchia conoscenza di utopie onlus che si sta occupando degli aspetti logistici e amministrativi.
- Arianna Canale, che si occuperà di progettazione. In particolare si sta occupando dell’organizzazione di progetti ecoturistici (viaggio in cargo, campo internazionale estivo e viaggio solidale in Africa).
- Matteo Zanni, altro nuovo project manager con un attenzione particolare al web. Oltre ad aver dato il suo importante contributo per la realizzazione del nuovo layout di utopie.it si sta occupando dei contenuti e della realizzazione del primo bilancio sociale di utopie onlus.

Ciao e alla prossima

Carlotta Portoghesi
Vice-presidente utopie onlus