Scutari
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IntroduzioneScutari (albanese Shkodër) è una città dell'Albania nordoccidentale, capoluogo del distretto omonimo, situata sul lago omonimo, alla confluenza dei fiumi Bojana (Buenë) e Drin. Scutari è un polo commerciale e industriale; i principali prodotti delle manifatture locali sono tabacco, tessuti, articoli in pelle, cemento e materiali da costruzione. L'abitato sorge ai piedi di una cittadella veneziana costruita nel XV secolo e arroccata su una collina. La citta’ si trova dai 9.5 m ai 24m sopra il livello del mare. Abitanti: 107.924 (1999). Antica capitale dell'Illiria, Scutari fu conquistata dai romani nel 168 a.C. I serbi occuparono la città nel VII secolo e nel XIV secolo la vendettero ai veneziani (vedi Repubblica di Venezia). In seguito subì la dominazione dei turchi che vi s’insediarono nel XV secolo e ne mantennero il controllo sino al 1913, quando passò sotto il governo del Montenegro durante le guerre balcaniche. Nello stesso anno fu occupata dalle forze internazionali e dopo poco entrò a far parte del neonato regno indipendente d’Albania. Storia
L'area che circonda l'ubicazione attuale della città fu già
occupata nella preistoria. Questo è dimostrato dalle scoperte d’oggetti dell'età
Paleolitica. Scavi testimoniano tracce d’insediamenti umani che continuano fino
al periodo Neolitico. Oggetti che sono trovati negli scavi archeologici, sono
esibiti ora a Scutari, Tirana e diversi musei europei.
Nel 1479, dopo la morte dell'eroe nazionale albanese Gjergj
Kastrioti che aveva resistito con successo all’invasione Ottomana la città fu
attacata dal Sultano Mehmeti e dai suoi 100.000 soldati. Per 7 mesi, la città fu
difesa e questa resistenza fu descritta dal primo storico albanese, Marin
Barleti che era un testimone delle battaglie. Il suo libro "L'assedio di
Scutari", fu pubblicato in Europa nel 1504. Dopo la conquista, la città fu
danneggiata seriamente, ma gradualmente si fortificò di nuovo. La città aveva
più di 1800 abitazioni. Si sviluppo la fabbricazione di pistole con produzioni
su piccola scala. Nel XVIII secolo, la città divenne il centro governato da
Bushatllinj Pashallek. In 1787 Mahmut Pashaj, il rappresentante della famiglia
di Bushatllinj, tentò di stabilire un Principate albanese ed indipendente che fu
soppresso più tardi dall'impero Ottomano. Nel 1939, Albania fu invasa dai Fascisti. Dopo 1945 inizio il regime comunista. Le personalità più distinte della città furono perseguitate. L'identità millenaria della città fu persa. Nel gennaio 1990, persone di Scutari diede il primo segnala di cambi per la democrazia. Assetto istituzionaleLa Regione e’ di il frutto di una nuova legge sul decentramento amministrativo dello Stato (L. N. 8652 del 31.07.2000) che le assegna il compito di intermediario tra Stato e Comuni. La Regione, con sede a Scutari ha sotto la sua amministrazione tre Distretti: Scutari, Malesia e Madhe, Puka, 5 Municipalita’ (aree urbane), 31 Comuni (aree rurali). Tutto il territorio comprende 6 citta’ e 270 villaggi. I Distretti hanno esclusivamente una funzione di suddivisione territoriale e non rapresentano una unita’ di governo locale. Ogni comune e’ suddiviso in “villaggi” definiti come tali quando la popolazione e’ superiore ai 200 abitanti, ogni Municipalita’ e’ suddivisa in “circoscrizioni” definite sulla base di territori con una popolazione superiore a 15.000 abitanti. Le citta’ sono sancite come tali dalla legge e devono avere un piano urbanistico approvato. Comuni e Municipalita’: elezione diretta con suffraggio universale del Sindaco e del consiglio comunale/municipale ogni 3 anni. Villaggi: elezione a mezzo di votazione popolare un consiglio di villaggio e un capo villaggio, svolgono nei confronti dei Consigli comunali/municipali un ruolo di consulenza, senza diritto di voto. La regione e’ un’unita’ amministrativa-territoriale, e’ rappresentata dal Consiglio Regionale, i cui organi esecutivi sono il Comitato Direttivo e il Capo del Consiglio Regionale. Il Consiglio Regionale e’ formato dai rappresentanti dei Comuni e delle Municipalità in numero proporzionale al numero degli abitanti dei rispettivi Comuni e Municipalità d’appartenenza. La Regione di Scutari conta 325.416 abitanti (28.6% area urbana, 71,3% area rurale), e’ presente una piccola minoranza Montenegrina (2% della popolazione). territorioLa Città di Scutari è situata nella parte Nordovest dell'Albania. Le coordinate geografiche sono 19º 30' 42' di Latitudine e 45º 03' 05' di Longitudine. L'area della città è approssimativamente 1150 ha. Mentre l'area collinosa è approssimativamente 350 ha. La città ha frazioni: Bacallek nel Sud, Shiroka e Zogaj sull'Ovest. A Est la città confina con il Fiume di Kiri che fluisce dall'Altopiano Settentrionale ed è lungo 43 km. Questo fiume si incontra col Fiume di Drini che fluisce sulla parte Orientale della Città. Nella parte Occidentale della città dal Lago, il Fiume di Buna, con una lunghezza di 44 km si versa nel Mare d’Adriatico. Il flusso più basso del fiume è la linea di demarcazione tra Albania ed il Montenegro. Il Buna è l’unico fiume navigabile dell’Albania. La Città di Scutari, nell'Est e Sud è circondata da una serie di colline che giungono ad un'altezza di 100 m. Nel Sud - Ovest è situato la collina rocciosa dove il castello di Rozafa giace a 130 m di altezza in un'area di 3.6 ha. Questa è un'ubicazione molto strategica. A 30 km Est dalla città, c’é la Spiaggia di Velopoja. Il clima ha caratteristiche di Mediterraneo. Geologicamente la città è situata su un bacino tettonico che risale al tempo di Pliocene. La terra dove la città è insediata è fatto dei depositi dei fiumi circostanti. L'area territoriale di riferimento ricade nella Prefettura di Scutari. Geograficamente si colloca nel nord-ovest dell’Albania, ai confini col Montenegro e conta all’incirca 318.000 abitanti. A livello amministrativo è suddivisa in tre distretti: Scutari, Malesie e Madhe (fino a pochi anni addietro era parte del Distretto di Scutari), Puke. Il Distretto di Scutari conta 230.000 abitanti ripartiti in eguale misura in ambiente urbano e rurale. Nel Distretto di Malesie e Madhe (41.000 abitanti) la popolazione per circa l’80% risiede in ambiente rurale; lo stesso in quello di Puke (46.000 abitanti). Più del 50% della popolazione dell'intera Prefettura vive, quindi, in ambiente rurale. I principali Laghi e Fiumi della regione sono: Laghi
Fiumi
Grazie alla sua posizione geografica e delle condizioni climatiche e non di meno grazie alla presenza di una vasta superficie di acqua, la regione e’ il punto di passaggio di molte specie migratorie di uccelli, insetti e pipistrelli. Sul territorio si conta la presenza di 91 specie globalmente minacciate, tra cui il Cormorano (Phalacrocorax pigmeus), il Pellicano Dalmata (Pelicanus crispus) e lo Storione (Acipenser sturio). La situazione del suolo nella regione di Scutari richiede d’interventi urgenti. La Regione e’ vittima di uno sfruttamento incontrollato delle foreste, dissesto idrologico, frane ed erosione del suolo anche in pianura. Questa situazione e’ il risultato di un lungo periodo d’uso incontrollato della risorsa del bosco, che ancora perdura e della mancanza di una politica di controllo e studio del suolo. La politica del regime comunista era incentrata sulla pianificazione della risorsa forestale riducendo enormemente la biodiversita’, essa non prevedeva alcuna legge che regolava l’uso delle risorse naturali. Inoltre la mancanza d’elettricità ha portato ad uno sfrenato consumo di legna da ardere con il conseguente aggravamento della deforestazione su tutto il territorio. Si registrano situazioni gravi di pericolo di valanghe in montagna.. La Regione di Scutari e’ caratterizzata dal particolare bionomio mare-montagna, grazie a questo offre in uno spazio limitato una grande varieta’ di paesaggi. La principale attrattiva turistica della zona e’ rappresentata dal particolare sistema di laghi e fiumi che si incontrano intorno alla citta’ di Scutari, le loro acque sono per la maggior parte navigabili e vengono utilizzate sia per la balneazione che per la pesca da parte dei locali. Il resto della regione e’ montuoso e offre paesaggi naturali di grande valore naturalistico, ma di difficile raggiungimento. La maggior parte degli stessi Albanesi non conosce le proprie montagne, durante il periodo del regime comunista erano zone inaccessibili e sorvegliate in quanto zone di frontiera. Aree ProtetteIn tutta l’Albania esistono 5 aree protette, due delle quali si trovano nell’area da noi presa in esame: il Parco Nazionale di Theth, situato a Nord dell’Albania tra le Alpi, il lago di Scutari e il confine con il Montenegro. Il Parco e’ organizzato per offrire diversi servizi, quali Trekking con guida, Rock climbing, Speleology, Fishing/Swimming, Snow walking/cross county sking. Diverse fattorie sono attrezzate per alloggio ed esistono due piccoli hotel nel villaggio di Thethi. Le zone montane sono ricche di endemismi e specie autoctone tra le quali la piu’ famosa e’ senza dubbio l’Aquila. Tuttavia il flusso turistico registrato e’ bassissimo e riguarda soprattutto Montenegrini e scutarini. la Riserva di caccia di Velipoja, situata a Nord–Ovest della regione corrispondente ad una superficie triangolare di 639ha e delimitata da una recinzione. E’ composta di boschi misti di latifoglie, pinete, canneti e zone d’acqua dolce, salmastra e marina. Il suo accesso e’ teoricamente limitato a pedoni e cacciatori muniti di regolare licenza durante prestabiliti periodi dell’anno, in realta’ la recinzione e’ rotta in differenti punti, nessuno si occupa del controllo, la caccia e’ indiscriminata e la popolazione continua indisturbata il taglio degli alberi. Quasi tutta la parte montana, della regione (Alpi Albanesi, Distretto di Malesi e Madhe) e’ inclusa in un progetto di parco nazionale, parco del Kelmed, che coniughi lo sviluppo economico di questa area alla valorizzazione e protezione dell’ambiente. Questa area, con oltre 300 specie per Kmq, e’ tra le aree con piu’ alta concentrazione di biodivesita’ in Europa. Questa area per il momento si trova isolata dal resto del paese, esiste un’unica strada non asfaltata, che d’inverno risuta di solito non percorribile e non esiste rete telefonica. La regione di Scutari e’, inoltre, attraversata da diversi fiumi e laghi, questi rappresentano un gran patrimonio sia dal punto di vista produttivo (pesca) che paesaggistico (turistico). Tuttavia anche in questo caso e’ da segnalare un depauperamento della risorsa a causa sia di una mancanza d’organizzazione tra i pescatori dello sfruttamento, sia di una mancanza di norme igienico-sanitarie per lo smaltimento dei rifiuti. Popolazione
La Regione di Scutari conta 337.012 abitanti (37% area urbana, 63% area rurale), suddivisi in differenti etnie, densità media per KM2=94,2. Principali concentrazioni
Fonte: -Preliminary result of the Population and Housing Census 2001 –INSTAT
Fonte: Ibidem E’ interessante notare come i dati rilevati dal censimento siano sensibilmente differenti da quanto registrato dagli uffici della Regione, nei quali risulta che la popolazione sia di 337.012 abitanti, con una differenza di 79.994 abitanti distribuiti piuttosto regolarmente nei differenti distretti.
Fonte: Ufficio dello stato civile. Probabilmente entrambi dati non sono precisi poiche’ siamo di fronte ad un continuo rimescolamento della popolazione, da un lato Scutari e’ il punto d’arrivo di numerosi immigrati provenienti dalle zone montane, dall’altro e’ il punto di partenza per gli emigrati scutarini per Tirana, Italia e USA. Valore del PIL della Repubblica d’Albania
Fonte: INSTAT- Albania in cifre, maggio1999 Flussi migratoriNon esistono dati precisi sui flussi migratori, cosi’ come non li abbiamo sulla popolazione totale. Questo e’ anche in parte dovuto al fatto che esiste un imponente flusso d’emigrazione illegale. Emigrazione interna Il distretto di Scutari ed in particolare Scutari e la sua area periferica rappresenta il territorio che riceve la maggior parte d’immigrati di tutta la regione. Questi provengono dai villaggi dove la disoccupazione e’ alta, i lavori sono stagionali ( raccolta d’erbe officinali, taglio della legna, raccolta di frutti di bosco e funghi), la qualità dei servizi e dei collegamenti sono molto bassi. Non abbiamo possibilità di fare il rendiconto numericamente questo fenomeno, ma le stime dell’ufficio del lavoro parlano di un flusso migratorio dalle campagne alle citta’ pari al 16% annuo, ma in realtà pare che il fenomeno sia sottostimato. La maggior parte di questi immigrati si sistema in un’area periferica della citta’ del tutto priva di servizi, essi inoltre sono oggetto di discriminazione da parte dei cittadini che addossano ai contadini la responsabilita’ della presenza della criminalità in citta’. D’altra parte si registra un costante fenomeno d’emigrazione da Scutari verso Tirana, che offre maggiori opportunità di lavoro e una maggiore quantità e qualità di servizi. Non ci sono stime ufficiali in grado di tradurre numericamente questo fenomeno perché molto spesso gli immigrati continuano a mantenere la residenza nella citta’ d’origine. Emigrazione esterna Dalla caduta del regime comunista l’Albania e’ diventata il paese europeo con il più alto livello d’emigrazione. Il 15,6% della popolazione albanese vive all’estero, il 70% sono maschi di un’età’ compresa tra i 15 e i 45 anni. Il 78% degli immigrati sono clandestini e vivono illegalmente nei paesi che li ospitano. I paesi di destinazione sono principalmente Grecia e Italia. Per quanto riguarda la Regione di Scutari il fenomeno appare più limitato che nel resto del Paese e tra le mete preferite, oltre all’Italia, troviamo Canada e USA. CriminalitàI seguenti dati si riferiscono al primo semestre del 2002 ( Gennaio-Giugno) e provengono dalla Prefettura che ha sotto la sua giurisdizione il coordinamento delle forze di polizia. Reati commessi nel primo semestre nel distretto di Scutari
Omicidi per “Vendetta di sangue” nei differenti distretti
UNDP insieme allo stato Albanese ha avviato una campagna, dopo i fatti del 1997, per il ritiro delle armi che erano state rubate. La stima ufficiale dice che le armi rubate siano 22.000, ma pare un dato sottostimato. Dal 1997 ad oggi le armi ritirate nella regione di Scutari sono 8030, di cui 2030 negli ultimi mesi, in vista dell’amnistia fissata il 4 Agosto 2002, data dopo la quale chi verra’ trovato in possesso d’armi senza necessaria licenza incorrera’ nelle sanzioni penali previste dalla legge. Economia
AgricolturaL’agricoltura è l'attività in cui è impegnata la maggior della comunità rurale. Essa è prevalentemente sviluppata nei Distretti di Scutari e Malesie e Madhe, dove è localizzata gran parte della superficie coltivabile. Il territorio di Puke invece è prevalentemente montuoso e gli abitanti sono dediti soprattutto ad attività silvo-pastorale.
Lo stato dell’agricoltura attuale ha subito un forte ridimensionamento rispetto alla situazione presente agli inizi degli anni ’90. All’epoca prevalevano la produzione di grano, mais e tabacco. Tra le specie arboree l'attività predominante era la viticoltura seguita dalla frutticoltura, localizzata prevalentemente nelle aree collinari. Tra le attività zootecniche era molto diffuso l’allevamento bovino ed ovo-caprino, quest’ultimo favorito dalle caratteristiche del territorio.
Attualmente sia le superfici a seminativi che a colture arboree sono drasticamente ridotte. L’allevamento animale, in termini di capi allevati, è invece, per alcune categorie, addirittura in aumento rispetto al passato. Non esiste però una zootecnia specializzata e gli animali sono essenzialmente mantenuti nell’azienda, a conduzione familiare, in numero di 1 o pochi capi. Accanto alla presenza d’animali vi è la coltivazione di specie per la relativa alimentazione, in particolare d’erba medica e mais. Grande importanza nell'economia rurale dell'area rivestono anche il settore del legno, per l'elevata presenza di foreste, e della pesca, che conta sulle risorse marine e dei laghi presenti (lago di Scutari). Sono attività supportate da una forte richiesta del mercato, anche estero, e su cui parte della comunità rurale basa completamente il proprio reddito. Al tempo stesso sono settori inadeguatamente gestiti e molto sfruttati. Nelle aree montane, infine, è di grande tradizione la coltivazione e raccolta d’erbe officinali, destinate all'esportazione, attraverso l'intervento diretto d’organismi stranieri (Francia, Germania, Stati Uniti). Settore AgroalimentareLa presenza della particolare tipologia di aziende a conduzione familiare, vocate soprattutto ad una produzione di sussistenza, rende difficile qualsiasi tentativo di quantificare la produttivita’ delle aziende e il numero di lavoratori in esse impiegati. Produzioni principali Destinazione dei suoli espressi in Ha
Superficie coltivata
Produzioni agricole Le produzioni principali sono: grano, mais, orticoli, patate, fagioli, tabacco, frutta, foraggio, olive e uva. Dalla caduta del regime comunista tutte le produzioni hanno avuto un drastico calo, dovuto in parte al sistema di privatizzazione delle terre e delle aziende. Il tipo di produzione e’ familiare, priva di necessarie tecnologie e tipo di produzioni finalizzate all’auto-consumo e all’alimentazione del bestiame. Numero capi di bestiame Numero di Livestock Holdings
Fonte: General Census of Agricultural Holdings, June 1998 Numero dei capi di bestiame
Fonte: Ibidem Litri di latte per vacca La produzione di latte per vacca e’ piuttosto bassa, dai 5 ai 7 litri giornalieri, questo dipende dal modo in cui queste sono tenute e dalla loro scarsa alimentazione. La mungitura viene effettuata a mano e il latte raccolto in secchi per poi venire imbottigliato in bottiglie di plastica (bottiglie da 1,5 l di coca-cola e simili) non sterilizzate. Circa il 70% della produzione del latte e’ destinata all’autoconsumo, la parte rimanente e’ distribuita ai consumatori o ritirata dai caseifici. Superficie irrigata Uso dell’irrigazione e dei fertilizzanti in agricoltura
Fonte: Albania in Figures, Tirane, Qeshor 2002- INSTAT Tipologia delle imprese Le aziende sono numerose e semplicemente coincidono con il numero di famiglia che possiede dei capi di bestiame. Generalmente il conduttore e’ il capofamiglia e non vi sono salariati, non vi e’ la disponibilita’ d’attrezzature agricole per la meccanizzazione delle operazioni. Manca completamente il concetto di azienda specializzata. Questa situazione e’ frutto della riforma agraria e della collettivizzazione delle aziende statali, attraverso le quali e’ avvenuta anche la ridistribuzione dei capi animali. Il nucleo aziendale familiare e’ in media composto di 4-5 persone e possiede una superficie media di 1,2 – 2 ha frammentata in più parcelle. L’allevamento consiste nel possedere poche unita’ (capre , pecore e vacche) utilizzate per il consumo familiare. Il lavoro e la manodopera non sono considerati un costo e le aziende sono del tutto prive di capitale. (fonte:Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari CIHEAM) Il reddito medio aziendale (azienda composta da un nucleo familiare di 5 componenti) e’ pari a circa 2700 USD per anno (fonte Regione di Scutari), ed e’ tra i piu’ bassi in Europa. Nelle zone rurali montagnose il reddito familiare diminuisce ulteriormente. La composizione del reddito deriva per il 70% dall’attivita’ aziendale, il restante 30% proviene da attivita’ in altri settori o dai conferimenti da parte dei componenti familiari residenti a Tirana o all’estero. Progetti di investimento in corso Il CIHEAM in collaborazione con le autorita’ locali ha definito un intervento progettuale finalizzato a supportare lo sviluppo rurale dei territori dei Distretti di Scutari e Malesie e Madhe, attraverso il supporto e lo sviluppo di imprese nei comparti viti-vinicolo e lattiero caseario. La ONG Land o’Lakes ha un progetto di costruzione di una stalla specializzata (50 vacche in stabulazione libera) che supporti le attivita’ del caseificio Castello di Rosafa. Principali punti di criticita’ delle filiere produttive agroalimentari Le tecnologie presenti sono obsolete e spesso mal funzionanti, mancano servizi quali la fornitura costante di energia elettrica, condizioni che aumentano le difficolta’ e l’efficienza dei processi di trasformazione. Detto cio’ possiamo individuare i seguenti punti di criticita’:
Il problema maggiore e’ rappresentato dal fatto che la maggior parte della produzione e’ destinata all’autoconsumo, questo porta nel medesimo appezzamento a coltivare un po’ di tutto e nello stesso tempo allevare qualche capo di bestiame per far fronte alle necessita’ di autosostentamento (carne, latte, uova). A questa situazione si aggiunge una totale assenza di qualificate industrie di trasformazione, per cui di fronte ad un prodotto primario di alta qualita’abbiamo un prodotto finale che non risponde agli standard sanitari europei. Un altro punto critico e’ rappresentato dallo snaturamento della cultura e delle tradizioni locali accompagnato ad una generale perdita di saperi locali e tradizionali (risultato del tentativo di costruzione dell’ “uomo socialista”). Non per l’ultimo vi e’ l’incapacita’ ad intraprendere azioni imprenditoriali ed una diffidenza verso forme di coordinamento ed associazionismo tra i produttori, eredita’ del cinquantennio comunista. I modelli aziendaliLa presenza di vere e proprie imprese è sporadica e presente soprattutto in settori in cui vi è una richiesta di servizi al di fuori del mercato locale (legno, erbe officinali, pesce). Generalmente, invece, le forme aziendali sono a gestione familiare e conducono attività agricola finalizzata all'auto-consumo. Tale condizione è in gran parte conseguenza della Riforma Fondiaria e privatizzazione delle cooperative ed aziende statali, che hanno determinato un’estrema polverizzazione della proprietà. Le dimensioni medie aziendali sono di ca. 1,2 ha, e le proprietà frammentate in 3-4 parcelle, situazione che rende difficile l’organizzazione d’attività di stampo imprenditoriale. L'attività dell'azienda media può essere così descritta: allevamento di alcuni capi animali (per la produzione di latte, uova, carne, ecc.), coltivazione dei campi con impiego di poche tecnologie obsolete, produzioni ridotte, finalizzate all'alimentazione animale e al consumo familiare. La frammentazione della proprietà aziendale determina l’abbandono di parte della superficie, lasciata incolta e/o destinata semplicemente al pascolo animale. Altri fattori e condizioni locali contribuiscono alla permanenza di un’agricoltura familiare: mancano tecnologie e mezzi tecnici per la produzione, sono scarse infrastrutture e servizi pubblici, è ridotto l’accesso ai mercati. Non per ultimo vi è un’incapacità ad intraprendere azioni imprenditoriali ed una diffidenza verso forme di coordinamento ed associazionismo tra i produttori, frutto di un retaggio culturale. I redditi medi d’aziendali (azienda composta da un nucleo familiare di 5 componenti) sono pari a ca. 2700 USD per anno (dato albanese del 2000), e sono tra i più bassi in Europa. Nelle zone rurali più remote e/o montagnose il reddito familiare diminuisce ulteriormente. Tale reddito deriva per il 70% dall’attività aziendale. Il resto proviene da attività in altri settori o dai conferimenti da parte dei componenti familiari residenti nelle città o all’estero. Tali situazioni determinano condizioni di povertà diffusa e di precarietà negli ambienti rurali e gravi fenomeni quali l’abbandono delle terre e lo spostamento soprattutto delle generazioni più giovani verso i centri urbani o all’estero. Risorse Economiche LocaliImprese nel territorio della Prefettura di Scutari (valori %)
Fonte: Albania in Figures, Tirane, Qershor 2002, INSAT
Fonte: Ufficio Regionale del Lavoro,2002 Riguardo al lavoro sommerso non esistono stime ufficiali, ma si parla di un lavoro sommerso speculare a quello legale, ossia per ogni 10 occupati esistono altri 10 occupati nel lavoro sommerso Valore del salario medio ufficiale di un lavoratore: Settore privato 80-120 USD mensili per le imprese locali, 160-400 USD per le imprese estere Settore pubblico 47-76 USD Presenza SindacatiEsistono due diversi sindacati settoriali e due organizzazioni nazionali, l’Unione dei Sindacati Indipendenti di Albania (BSPSH) e la Confederazione dei Sindacati di Albania (CSSH) di ispirazione socialista. La loro forza negoziale e’ molto limitata, i lavoratori non hanno fiducia in queste istituzioni, avendo esse mantenuto la medesima struttura e lo stesso personale del periodo del regime. Si stima che l’8% degli occupati aderiscano ad una associazione sindacacale (fonte: ufficio del lavoro), ma sembra una percentuale sovrastimata IndustriaIndustria mineraria (settore estrattivo)
Industria energetica Le due centrali idroelettrice sono al primo posto nella produzione dell’energia elettrica in tutto lo Stato. Esse sono:
Industria del legno La regione di Scutari, essendo per la maggior parte territorio montano ricco di boshi di Faggio, ino, abete e in piccola parte castagno, ha nella industria del legno il potenziale settore trainante della sua economia. Nel Distretto di Scutari c’e’ la disponibil;ita’ di circa 25,000 m3 di faggio e 4,000 Ha di castagno per anno, nel distretto di M.e madhe circa 70,000 m3 di faggio per anno. Nel Distretto di Puke e’ situata la piu’ grande foresta di pini (frutto della politica di forestazione del regime comunista) La maggior parte della produzione viene esportata come materia prima o semilavorati, sono una piccola parte viene trasformata in prodotto finito (sedie e tavoli) da una compagnia Italo-Albanese con sede nel Distretto di Scutari. Tutte le imprese che lavorano in questo settore lavorano individualmente. Tutte le seguenti imprese sono dotate di una tecnologia arretrata con costi elevati e difficolta’ di lavorazione.
Alcuni studi hanno rilevato la presenza di 44 aziende che operano illegalmente in questo settore con 105 lavoratori privi di contratto. Molte di queste attività non registrate si occupano della fabbricazione di porte e finestre su ordinazione da destinare al mercato locale. L’industria del legno lavora senza un reale controllo istituzionale e contribuisce alla deforestazione, con conseguente dissesto idrologico ed erosione del suolo, in maniera rilevante, operando in maniera del tutto insostenibile sia per l’ambiente che per se stessa. Industria edilizia
Industria alimentare
Criticità del settore: L’ industria alimentare e’ caratterizzata da una tecnologia obsoleta, precarie condizioni igieniche e carenze nella conservazione dei prodotti finali. Pur avendo dei prodotti di base di buona qualità la produzione finale risulta di qualità e quantica mediocre. Industria leggera e artigianato L’artigianato tipico della zona e’ rappresentato da: Qilym, lavorazione filigrana dell’argento, mobili in vimini e arredamento per esterni in ferro battuto. Non esiste alcuna vera e propria azienda, ma esiste spesso una persona che si occupa della raccolta dei prodotti dai villaggi per poi immetterli nel mercato. Tuttavia non possiamo parlare di vero e proprio mercato poiché e’ consuetudine ordinare il prodotto secondo il proprio gusto e poi ritirarlo, la produzione si attiva, nella maggior parte dei casi su richiesta. L’agenzia di sviluppo economico locale Teuleda sta lavorando alla creazione di un marchio “Artigianato Scutarino” che renda riconoscibili i prodotti di questa area garantendo allo stesso tempo l’originalita’ e il rispetto delle produzioni tradizionali.
Banche e Sistema Creditizio LocaleAlbanian Commercial Bank of Albania, Scutari Branch; Adress: Rruga “Bardhok Biba” Tel. 0224/3056 and 0224/3275 Albanian Savings Bank, Scutari Branch Adress: Rruga “13 Dhjetori” Tel & Fax 0224/3171 and 0224/3309 Tel. 0224/3764 FEFAD ( Foundation for Enterprise Finance and Development) Bank Adress: Rruga “13 Dhjetori” Tel 0224/2115 – 2024 Fax 0224/3710 National Commercial Bank Adress: Sheshi 2 Prillii Prane Rektoratit Islamik Bank Adress: Lagjja “Cliemi”, prani Sahatit P.O. BOX 160 Risorse CulturaliScutari e’ una tra le piu’ antiche citta’ Europee ed e’ stata il centro culturale di tutta l’Albania. Numerose testimonianze archeologiche indicano questa regione come ininterrottamente abitata dal periodo del paleolitico ad oggi. A causa di una cattiva gestione della risorsa archeologica i siti scoperti si trovano in uno stato di completo abbandono e si denuncia la mancanza di fondi per aprire nuovi scavi. I siti archeologici situati intorno alla citta’ sono abbandonati e ricoperti da vegetazione perciò e’ resa impossibile il loro godimento. La particolarità di questa regione e’ che in essa si trovano numerose testimonianze dei primi abitanti dell’Albania: gli Illiri. Il regime comunista di Enver Hoxha ha chiuso il paese in un forzato isolamento precludendo quindi uno sviluppo del turismo. Dal 1990 ad oggi si registrano i primi turisti, italiani, austriaci e tedeschi, che nella maggior parte dei casi giungono soprattutto per ragioni di lavoro. Il prodotto turistico offerto e’ ancora oggi fruito per la maggior parte degli abitanti locali e la qualità offerta non corrisponde agli standard internazionali. Per cinquanta anni questo e’ stato un paese chiuso in un volontario isolamento, era tanto difficile uscire dall’Albania quanto entrarvi. Di conseguenza non ha portato avanti una tradizione d’accoglienza e non ha un’industria turistica in grado di produrre reddito. Esistono due poli turistici fruiti esclusivamente dai locali: la spiaggia di Vilipoja e le rive del Lago di Scutari. Per il momento la regione non e’ dotata di strutture di accoglienza che rispettino gli standard del turista internazionale. Il regime ha portato ad un’omologazione delle costruzioni e dei paesaggi urbani e ormai rimangono pochi resti delle tipiche e originali abitazioni scutarine. La regione di Scutari e’ stata inserita in una legge nazionale (n. 88 del 01.03.93) come area a vocazione turistica, ma da allora ben poco si e’ fatto in questa direzione. Esiste inoltre un “Comitato per lo Sviluppo del Turismo” interno al Consiglio dei Ministri, il quale ha competenza direzionale in materia, mentre il “Consiglio delle Politiche per lo Sviluppo del Turismo” rappresenta l’organo dello stato e ha competenze di controllo. Il punto critico dell’industria turistica e’ rappresentato dalla totale assenza d’infrastrutture. La Regione ha individuato la spiaggia di Vilipoja come sito turistico e dopo aver eseguito uno studio in collaborazione con il COSPE – Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti - sulla trasformazione turistica sostenibile del sito ha avviato i primi progetti, quali la pulizia della spiaggia e il tentativo di risoluzione della raccolta dei rifiuti solidi urbani. Il problema più grande per il reale sviluppo che questa zona e’ la proprietà delle terre, ci si trova in un momento d’anarchia totale dove ognuno costruisce senza un piano regolatore e sulla terra che ha deciso essere sua. Il progetto di trasformazione in Villaggio Turistico, approvato dallo Stato prevede un piano regolatore e la fornitura del sistema fognario, ma non esistono fondi destinati alla sua realizzazione. Un punto di forza per lo sviluppo turistico di questa regione e’ rappresentato dal fatto che la quasi totalità della popolazione e’ in grado di parlare l’italiano e buona parte di essa l’inglese. Negli anni scorsi tramite un finanziamento UNOPS e’ stato ristrutturato il teatro della citta’. In citta’ e’ presente anche un cinema in corso di ristrutturazione. Uno dei monumenti di maggiore interesse restaurato e accessibile al pubblico e’ la Fortezza di Rozafa. Castello Rozafa La cittadella fortificata di Rozafat si trova su un'altura alla periferia di Scutari. E' uno dei più significativi simboli della indipendenza albanese. Un luogo affascinante per il panorama straordinario e per la suggestione esercitata dalle secolari pietre di un'architettura severa, evocatrice di antiche battaglie, cavalieri, cavalli bardati, armature, leggende e misteri. Tre porte, in successione, immettono all'interno della fortezza dove, separate da antiche mura, vi sono tre zone nelle quali si trovano i resti della Chiesa di S. Stefano del XIII secolo, alcune case, un deposito militare e il castello. Quest'ultimo è un imponente edificio costruito con grandi pietre rigie, pavimenti lastricati con basoli nobilitati dal tempo, archi, passaggi segreti, grandi portoni con ante chiodate, cinque grandi cisterne per la riserva d'acqua in caso d'assedio. Le mura di cinta della fortezza sono intervallate da sette torriRisale al V secolo ed e’ situata sulla collina all’ingresso della città, nel punto in cui i fiumi Buna e Drini s’incontrano. E’ una delle poche testimonianze ancora integre lasciate dagli Illiri. Il castello e’ stato adibito a museo nazionale (biglietto d’ingresso 200 Leke) ed e’ sotto l’amministrazione comunale di Scutari. Gli spazi all’aperto antistanti il castello sono usati per mostre e fiere temporanee. Non poteva mancare, alla fortezza Rozafat, una leggenda. Si narra che il lavoro compiuto durante il giorno da tre fratelli per la costruzione delle mura, di notte si disfaceva. I tre lavoratori erano disperati e si rivolsero ad un negromante per consigli. Questi disse che il sortilegio poteva essere annullato con un sacrificio umano. I tre fratelli decisero di sacrificare la moglie di uno di loro. La prescelta sarebbe stata quella che, il giorno successivo, avrebbe portato il pasto. i due fratelli maggiori avvertirono le mogli dell'accordo, pertanto la moglie del più giovane, Rozafa, dovette sacrificarsi. La povera donna, poichè aveva un bimbo da allattare, chiese che, nel murarla, le fossero lasciati liberi il seno per allattare, una mano per accarezzare ed un piede per cullare il suo bambino. Il suo desiderio fu esaudito e la costruzione ebbe termine. Sempre stando alla leggenda, dalle pareti del castello scendono gocce di latte. Fototeca Marubi La nascita della fotografia in Albania porta il nome di un Italiano che nel 1858 venne a stabilirsi in Scutari. Esse rappresentano un’importante testimonianza storica della vita di Scutari negli anni antecedenti il regime. Le fotografie conservate sono state donate allo Stato ed e’ possibile visionarle solo durante manifestazioni particolari o dietro autorizzazione, e’ in progetto una loro sistemazione definitiva e apertura al pubblico. Casa Museo “Oso Kuka” E’ un’antica casa tradizionale restaurata nel 1986, di proprietà dello Stato e di dipendenza comunale. E’ suddiviso in quattro sezioni: Archeologia, Archivio storico, Etnografia e Fototeca Marubi. La direzione del museo, oltre che della conservazione del patrimonio storico/archeologico, si occupa anche della promozione e valorizzazione della cultura e delle tradizioni della Regione. Ogni due anni organizza un seminario “Scutari nei secoli” con la partecipazione di storici, archeologi e letterati. Tramite la collaborazione con l’Università’ di Firenze ha realizzato una mostra archeologica (reperti datati dall’età’ del bronzo sino al Medioevo) in Italia ad Arona col progetto di farla divenire una mostra itinerante nelle maggiori citta’ Europee. Moschea di Ebu Beker Distrutta durante il regime comunista e ricostruita secondo la pianta originaria Moshea di Piombo Situata sulla riva del Drin, venne costruita nel 1768 per volere del principe di Scutari, Mehmet Bushati. Interessante per la grande cupola in piombo e per le altre sedici cupolette anch'esse in piombo Ponte dei Mesi Il Ponte del XVIII ha un'importante valore storico e architettonico. Necropoli di Tumi La necropoli si fa risalire all'eta’ del Bronzo e presenta una struttura in molte parti perfettamente conservata. UrbanisticaAnalisi della CittàLa città è quella che si vede:
La città che non
si vede:
Cio’ significa:
Immaginando un fabbisogno di recupero pari al 50% del patrimonio edilizio ed un recupero effettivo del 12% nell’arco di 15 anni, il totale da recuperare consisterebbe in 13.483 alloggi Mentre il fabbisogno di nuove costruzioni, in quindici anni è di 6.718 (33.590 persone) , ovvero il 50% del patrimonio da recuperare Esiste un potenziale mercato edilizio ma mancano le risorse della domanda per avviare un processo di recupero e nuove costruzioni. Dividendo la domanda in gruppi socio-economici risulta che solo i più abbienti possono far fronte alle necessità del recupero. I meno abbienti sono invece costretti a far fronte alla continua emergenza con continui interventi di manutenzione ordinaria. Le risorse economiche in più sono invece destinate ad attività di superfetazione. Cio’ significa che esiste una minima disponibiltà all’investimento nel recupero edilizio ma è male indirizzata (abuso) e male coordinata con la popolazione in relazione di prossimità Domanda e OffertaNonostante l’interesse della categoria che rappresenta l’offerta l’ostacolo si trova :
Domanda e offerta edilizia si incontrano quando
Principi per l'uso delle Risorse
Tipologie di Verde
Progetti in AttoRicostruzione parziale della rete viaria principale, raccolta delle acque piovane e delle reti elettriche
Progetto di traffico e segnaletica per la città di Scutari
Servizi sanitari
La presenza di medici di base e’ diffusa sul territorio , ogni quartiere e’ coperto da un medico. Il servizio sanitario e’ gratutito, anche se in realta’ e’ consuetudine lasciare un piccolo contributo personale per ogni prestazione. Nella citta’ di Scutari e’ presente un ricovero per anziani (costruito dalla cooperazione olandese), ma i posti letto non sono sufficienti per coprire il reale bisogno della popolazione. Il programma PASARP ha dato inizio ad un progetto di casa famiglia che portera’ alla chiusura del reparto femminile dell’ospedale psichiatrico convertendo al casa Mimosa in una struttura istituzionalmente riconosciuta. Diverse ONG hanno istituito 6 case famiglia per bambini, piu’ due per bambini con handicap sia fisici che mentali. L’organizzazione pubblica e’ rimasta la medesima del regime e ha una burocrazia interna elevatissima. L’istituto della cura medicinale e’ quello che si occupa sia del rimborso dei farmaci che dell’assunzione del personale. EducazioneLe istituzioni hanno una distribuzione capillare in tutta la Regione, ma la qualita’ dell’insegnamento e’ molto bassa. La situazione registrata nei centri urbani, dove si registra una media di 40/50 alunni per classe, e’diversa da quella nelle aree rurali, dove si registra un alto livello d’abbandono scolastico e un surplus d’insegnanti. La maggior parte degli edifici richiedono opere di manutenzione (alcuni di essi sono stati ristrutturati da organizzazioni internazionali) e sono quasi privi di materiale didattico. Inoltre il fenomeno dell’abbandono scolastico e’ in crescita soprattutto nei villaggi.
Fonte: Di rettorato dell’educazione- Regione Scutari
Fonte: Ibidem
Fonte: Ibidem
Fonte: Università di Scutari Università Gurakuqi Questa è la seconda università fondata in Albania, dopo l'Università di Tirana.Nace nel 1957 come un Istituto Pedagogico. C'erano due indirizzi: lingua-storia e fisica-matematiche. Nel 1970 aveva 4 rami: lingua-letteratura, storia-geografia, matematica-fisica e biologia-chimica. Nel 1991 fu trasformato in Università ed oggi ha queste facoltà:
InfrastrutturePrincipali punti di ingresso
Principali strade Le carenze infrastrutturali rappresentano uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo del Paese. La situazione delle strade e’ disatrosa, alcuni villaggi sono raggiungibili esclusivamente con fuoristrada. Le strade urbane e provinciali sono in condizioni pessime e trafficate sia da cavalli, mucche, automobili e pedoni, inoltre bisogna tener presente la poca abilita’ nella guida da parte dei locali e la totale assenza di segnaletica sia orizzontale che verticale. La strada che collega Scutari con Tirana e’ in corso di ricostruzione. Molti villaggi che si trovano sulle montagne lungo la linea del confine con il Montenegro sono esclusi sai dalla rete stradale che da quella ferroviaria. La ricostruzione delle strade e’ indicata dallo Stato come priorità assoluta. Situazione energetica La Regione di Scutari occupa il primo posto per la produzione di energia elettrica in Albania. Questa proviene da due centrali idroelettriche: Vau i Dejes (capacita’ annuale 1.120 milioni di Kwh) e Koman (capacita’ annuale 1.400 milioni di Kwh). La societa’ che si occupa della distribuzione dell’energia elettrica e’ un’azienda privatizzata di nome “SESA”. Le centrali presenti non hanno capacita d’accumulazione, le reti di distribuzione sono in pessime condizioni, da cui le interruzioni della linea sono un fenomeno giornaliero e durano in media 8-9 ore. Condizione necessaria per svolgere qualsiasi attività economica e’ il possesso di un generatore. Il sistema di riscossione dei consumi e’ inefficiente e assolutamente non funzionale (si stima che solo il 20% della popolazione, che possiede un contratto regolare, paghi regolarmente l’energia elettrica), il fenomeno degli allacci illegali e’ una pratica diffusa. Ogni cittadino paga una quota fissa per il consumo dell’energia elettrica (2400 Lek mensili per le utenze private), questo sicuramente non induce ad atteggiamenti di risparmio energetico. Quasi nessun impianto possiede norme di sicurezza. Comunicazioni telefoniche I numeri messi a disposizione dalla Albanian Telecom non sono sufficienti per coprire tutta la Regione, numerosi villaggi sono completamente scoperti e anche nelle citta’ e’ difficile ottenere un nuovo allaccio. Nel 1999 la linea telefonica e’ stata rinnovata dalla società privata Albanian Telecom, ma esistono ancora problemi sulle linee. Radio e reti televisive locali Esistono 3 reti televisive locali con sede nella citta’ di Scutari :Antenna Nord, Scutari TV1, Rosafa TV. 1 radio: Radio Scutari Cellulari internazionali In tutta la regione e’attivo il roaming internazionale (a chiamata indiretta) e non esistono difficolta’ di ricezione. Porti, areoporti e ferrovie
Il ruolo dell’Italia
La presenza dell'imprenditoria ItalianaIl Distretto di Scutari rappresenta il "terzo polo
imprenditoriale" italiano in Albania (dopo quelli di Tirana e Durazzo, ed "a
pari merito" con l'area di Valona), con la presenza di circa 30 società a
capitale italiano e misto italo - albanese.
I principali settori di attivita', anche nel Distretto di Scutari, sono quelli
legati al "processo di lavorazione attiva – facon", con l'importazione
dall'Italia della materia prima e la ri-esportazione del prodotto finito nel
nostro Paese: calzaturiero, maglieria, confezioni, falegnameria ed articoli in
legno. L'Azione della Cooperazione allo SviluppoLa Cooperazione italiana opera nell'area di Scutari sia direttamente che attraverso il finanziamento al PASARP, di cui l'Italia è l'unico donatore. Per quanto riguarda l'intervento diretto la Cooperazione italiana ha finanziato i seguenti progetti:
Si ricorda che l'Italia è impegnata anche in una serie di progetti che
faciliteranno il collegamento stradale di Scutari con il centro del Paese e con
il Montenegro. In particolare l'Italia finanzia la riabilitazione della strada
Tapize Fushe Kruje e la costruzione dei due ponti sui fiumi Mat e Drin, che
consentiranno un più rapido collegamento dell'area nord occidentale del Paese
con la capitale. Inoltre l'Italia ha manifestato la sua disponibilità a
finanziare lo studio di fattibilità e la progettazione esecutiva del segmento
stradale Scutari - Hani i Hotit, con eventuale finanziamento dei lavori.
Infine nel quadro del programma di emergenza elettrica è prevista
l'installazione di una sottostazione elettrica nell'area di Scutari Nord. Il programma PASARP per il Distretto di Scutari prevede:
L'Attività della Missione Italiana Interforce
Il Nucleo Territoriale di Shkoder, istituito nell'ambito
della Missione Interforze di Polizia in Albania ed affidato all'Arma dei
Carabinieri, opera in base al Protocollo d'Intesa del 10 novembre 1998 tra il
Ministero degli Interni italiano ed il Ministero dell'Ordine Pubblico Albanese,
rinnovato con gli accordi del dicembre 1 999 e del luglio 2000. Addestramento teorico ed applicazione pratica a favore di complessivi 63 Ufficiali, 127 Sottufficiali e 196 Agenti in ordine ai seguenti argomenti: controllo della circolazione stradale, controllo e perquisizione di persone e mezzi;
Settore della consulenza ed assistenza Inoltre, è stata e viene tuttora svolta attività di osservazione e monitoraggio delle operazioni di controllo presso i Posti di frontiera di Shengjin (marittima) e di Hani i Hotit (terrestre con il Montenegro). La Promozione CulturaleLa presenza culturale italiana nell'area di Scutari si concretizza in
particolare nel dipartimento di Italianistica dell'Università e nella sezione
bilingue del liceo Shejnaze Juka. I posti a disposizione, concessi in base ad un test d'ingresso secondo la prassi
albanese, sono 30. Attualmente il dipartimento ha tre corsi per un totale di 69
allievi. La figura professionale d'uscita - definita solo - negli ultimi tempi
con una proposta fatta al Senato Accademico - è quella di "Insegnante e
specialista di lingua e cultura italiana".
Mostra sulla cartografia veneziana (a.a. 1998-99)
In un'aula è prevista, in seguito agli accordi con l'università di
Firenze, l'installazione di un impianto per videoconferenza tramite il quale
sarà possibile la realizzazione di un corso post-laurea a distanza tenuto
dall'Università di Firenze stessa. Il corso avrà come esito professionale la
figura di "Tecnico di Documentazione ed Archivistica". Il Contributo del Dipartimento Affari SocialiLa Presidenza del Consiglio Italiana, attraverso il Dipartimento Affari Sociali,
ha finanziato sette progetti di cooperazione nell'area di Scutari, per un totale
di circa 1 miliardo di lire: La Regione Emilia Romagna ha in corso due progetti di
cooperazione a Scutari per un investimento complessivo di 217 milioni di lire:
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Ultima revisione dicembre 2002 - progetto utopie - credits Sito realizzato da maurizio pittau in collaborazione con l'agenzia teuleda
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